Cultura

"Leopardi e le stelle", a Recanati tour notturno con poesia

Il 13 e 18/8 in viaggio tra luoghi del "natio borgo selvaggio"

Redazione Ansa

(ANSA) - RECANATI, 12 AGO - Una notte a Recanati guidati dai canti di Giacomo Leopardi per un viaggio di due ore nel "natio borgo selvaggio", esplorando luoghi e infiniti paesaggi che contengono i frammenti della vicenda storica e letteraria del grande poeta marchigiano. Saranno gli astri e la luna - quelli al centro di tanti versi - a rischiarare i due tour "Leopardi e le stelle" organizzati il 13 e 18 agosto dal Centro Culturale Giacomo Leopardi e dal Circuito museale "Infinito Recanati".
    A gruppi di 20, condotti da 4 guide innamorate di poesia, si parte al tramonto da Piazza Leopardi, sotto il monumento eretto nel centenario della nascita (1898), e da qui si segue il percorso creato dallo studioso Marco Lisei per scoprire la "storia di un'anima" che aspirava alla felicità, alla bellezza e all'amore, irraggiungibili ma sempre agognate. Ad ogni tappa, saranno gli stessi partecipanti a declamare i versi di Giacomo che riconducono alla memoria del luogo.
    Dopo la sosta al tramonto tra i merli della duecentesca Torre del Borgo per un panorama mozzafiato sulle colline, con i versi de "Le ricordanze" ("Viene il vento recando il suon dell'ora"), si passa nel Centro culturale di Studi Leopardiani dove è conservata - tra gli altri - la gigantografia dell'inno "Alla sua donna", professione d'amore per il Bello. Poi si torna tra le vie del centro storico con la declamazione della poesia "Il passero solitario" all'ombra della torre omonima, una sosta davanti alla casa di Adelaide Antici, madre di Giacomo, il Colle de L'infinito, la Piazzuola del "Sabato del villaggio" dominata da Palazzo Leopardi e, sul lato opposto, dalle Antiche Scuderie con al primo piano la Casa di Silvia.
    "Il tour - spiega la guida Stefania Caporalini - è una full immersion in notturna per imparare a guardare le stelle e tutte le cose così come le guardava il nostro amico Leopardi. Giacomo fu valente astronomo - a soli 15 anni scrisse un trattato di astronomia - ma qui lo scopriamo come il poeta del desiderio, e quindi delle stelle. Non a caso la parola desiderio viene dal latino desiderium (composto di de e sidera): desiderare è un sentire che ci spinge alla ricerca di qualcosa che possa illuminare il nostro percorso di vita, dentro e oltre noi stessi". (ANSA).
   

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