Cultura

Sbarca in Italia romanzo fluviale di Echenique

Nella Lima anni '50, storia e amori del giovane rampollo Manongo

Redazione Ansa

(di Micol Graziano) (ANSA) - ROMA, 23 AGO - ALFREDO BRYCE ECHENIQUE, NON ASPETTATEMI AD APRILE (MEDHELAN, PP. 720, EURO 30) 'Aprile è il mese più crudele', scriveva il poeta americano T.S. Eliot. Il verso, tratto da 'La terra desolata', è fra le epigrafi che aprono il romanzo fluviale ipnotico del peruviano Alfredo Bryce Echenique, classe '39, appartenente ai narratori post-boom della letteratura ispanoamericana. Il suo stile, caratterizzato da sottile ironia e attenzione al quotidiano, s'inserisce nella strada intrapresa da autori come Julio Ramón Ribeyro e César Vallejo.
    'Non aspettatemi ad aprile', uscito per la prima volta nel 1995, sbarca in Italia, tradotto da Giuliana Calabrese, per i tipi di Medhelan, giovane casa editrice milanese, specializzata nella grande letteratura e autori dalla voce unica.
    Protagonista della storia, ambientata nella Lima degli anni Cinquanta, è il giovane Manongo, rampollo dell'alta borghesia.
    La vita del ragazzo scorre tra canzoni di Nat King Cole, macchine, sigarette, balli, e abiti chic. L'inquieto Manongo 'aspira il mondo tutto d'un fiato', e se da un lato si diverte, dall'altro è preda della malinconia. Dall'ampia finestra della camera sente 'il lamento lacerante e acuto della tortora del Perù', una 'musica' mesta che gli toglie ogni possibilità di 'ritrovare un briciolo di gioia'. Il lamento degli uccelli lo uccide di dolore e lo riempie di 'vulnerabilità'. E' un affabulatore magistrale, nessuno come lui sa intrattenere la servitù di casa sua, nelle cucine. Eppure, cerca una via di fuga, da quel suono lugubre della tortora, quel 'cuculì-cuculì' da cui tanto è infastidito da pensare di chiedere al padre in regalo 'una carabina a piombini' per 'far fuori tutte le tortore del quartiere'. Manongo, dagli stravaganti occhiali scuri, ama infilarsi nei cinema di notte, affascinato del film Storia di tre amori, si veste come il divo James Mason, l'attore protagonista; e quando non esce ascolta, sdraiato sul letto, la Rapsodia di Rachmaninov su un tema di Paganini.
    Tutti i pomeriggi va a farsi 'un bagnetto' nella piscina del Country Club, dove incontra 'bellimbusti' simili a stelle hollywoodiane. Le avventure di Manongo si divorano come un cibo succulento di cui non si vorrebbe mai la fine. Il linguaggio impertinente e vigoroso, impastato di oralità, è il sale di queste pagine piene di immagini leggendarie, di sguardi obliqui e sbuffi di fumo, mentre si danza sulle morbide note di Todo el amor del mundo di Lucho Gatica. (ANSA).
   

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