Cultura

'Il terzino e il Duce', la biografia di Eraldo Monzeglio

Il giornalista Fulloni racconta la storia del calciatore

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 23 SET - ALESSANDRO FULLONI, IL TERZINO E IL DUCE (SOLFERINO, 336 PAGINE, 20 EURO). Eraldo Monzeglio fu un terzino della nazionale di Pozzo che vinse due volte il campionato del mondo, nel 1934 e il 1938. Essendo stato un poderoso fascista, è noto per essere quello che ha insegnato al Duce a giocare a tennis. Nel libro del giornalista del Corriere della Sera Alessandro Fulloni si racconta però (grazie a documenti e a testimonianze inedite) quel che non si sapeva del periodo 1943-1945.
    Monzeglio era un uomo perbene, salvò vite degli antifascisti grazie alla vicinanza con Mussolini, questuò suoi interventi risolutivi (e lui si adoperò); rischiò in prima persona la sua stessa vita per aiutare partigiani catturati ed ebrei perseguitati. Tutto in circostanze rocambolesche.
    Piemontese di Vignale Monferrato, giocò nel Casale, nel Bologna e nella Roma dove da direttore sportivo vincerà anche uno scudetto. Frequentando la spiaggia di Riccione, divenne amico dei figli del Duce e a un certo punto fu maestro di tennis di Benito. Popolarissimo campione, per propagandare l'impegno dell'Esercito nel conflitto indossò la divisa grigioverde, partendo per il fronte russo nel 1942. Dopo l'8 settembre seguì Mussolini a Salò ed entrò a far parte della sua segreteria.
    La sua storia intreccia più volte quella dei protagonisti dell'epoca, attraversandone i trionfi come i momenti più bui. A lungo schierato col fascismo, contribuì però, grazie ai suoi contatti con la Resistenza, a salvare un partigiano, Giuseppe Peruchetti, ex portiere dell'Inter e della Juve colto dai fascisti a trasportare armi e condannato a morte. Ebbe come allenatore Árpád Weisz, l'ebreo ungherese che terminò i suoi giorni ad Auschwitz. Tra le altre cose, assistette alla storica lite tra donna Rachele e Claretta Petacci; sfidando i nazisti, accompagnò Edda Ciano dal marito Galeazzo, in prigione a Verona dopo il 25 luglio 1943, e conobbe agli allenamenti della Nazionale Michele Moretti, poi partigiano nella brigata che arrestò il Duce, giustiziato a Giulino di Mezzegra. Ma di quel periodo non parlò quasi con nessuno, nonostante le insistenze di giornalisti come Antonio Ghirelli, Gino Palumbo, Giovanni Arpino. Che cosa sapeva Monzeglio dei tentativi di Mussolini di agganciare gli Alleati, dei carteggi con Churchill, dell'oro di Dongo? Su verità e misteri della sua vita ha scavato Fulloni, giornalista originario del Modenese, per ricostruire la prima affascinante e controversa biografia di un campione sportivo e di un protagonista dimenticato della storia italiana.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it