(ANSA) - MILANO, 01 OTT - È stato presentato questa sera
presso la Sala Aldo Bussetti della Pinacoteca di Brera di Milano
il libro "Il latino lingua immortale" di Vittorio Feltri,
giornalista e direttore de "Il Giornale". Si tratta di un'ode
alla lingua che tanti considerano "morta" ed invece raccontata
come parte della modernità.
Vittorio Feltri, dopo aver parlato dell'incontro con un
sacerdote che gli ha cambiato la vita e a cui ha dedicato il
libro, ha detto di ritenere che "il latino sia una lingua
elegante, mentre l'italiano è volgare, io adoro l'eleganza anche
se non sempre riesco ad essere elegante. Ho scritto questo libro
perché non avevo niente di meglio da fare - ha aggiunto
sorridendo - ho scritto un po' quello che mi veniva in mente, è
una conversazione".
"Confesso un certo crescente fastidio nei confronti della
mediazione fatta in alcune antologie, mi permetto di dire ai
professori e agli studenti, andate diretti dagli autori - ha
detto Daniele Capezzone, direttore editoriale del quotidiano
"Libero" - tu hai l'opportunità di passare una serata non con
Vannacci e la Pascale, ma con Seneca, Catullo e Cicerone - ha
proseguito - per favore scansa tutto quello che si frappone,
fateli leggere ai ragazzi. La scuola italiana è stata rovinata
da tante cose, dalle ideologie - ha aggiunto - ed è avvelenata
da tutte quelle cose collaterali, e ci vuole la diversity, e ci
vuole l'inclusion, fate leggere ai giovani Catullo - ha concluso
Capezzone - le poesie dedicate a Lesbia e Giovenzio, per far
capire ai ragazzi che il mondo è più grande". (ANSA).
Presentato a Brera 'Il latino, lingua immortale' di Feltri
'Esalta la lingua antica come radice della modernità'