(ANSA) - ROMA, 04 OTT - ANTONELLA CILENTO, LA BABILONESE
(BOMPIANI, PP. 384, EURO 20)
Amori travolgenti e avventura, storia e fiction, citazioni dotte
e reminiscenze gotiche.
Un matrimonio celebrato giusto per dare alla luce un maschio,
necessario alla discendenza. Lei ammalia con "i capelli lunghi e
ricciuti", "i suoi occhi trafiggono", "i suoi seni e i suoi
fianchi infiammano". Il cuore della regina non batte per il
consorte. Libbali un bel giorno s'innamora del prigioniero ebreo
Avhiram. Il tradimento scatena la furia di Assurbanipal e genera
fiumi di sangue. Libbali riesce a mettersi in salvo. Inizia una
fuga rocambolesca nel tempo e nello spazio: da Napoli a Londra.
Dal Seicento all'Ottocento al Terzo Millennio. Riemerge
trasformata, ogni volta un nuovo nome, uno per tutti: quello
della negromante Madame Ballu. "Questo romanzo è partito, ormai
parecchi anni fa, dall'immagine di una bambina che correva con
una lampada in mano", una bimba che "correva senza mai fermarsi,
passando sui cadaveri dei campi di battaglia, fra i boschi di
olivo, sui morti di una pestilenza", spiega l'autrice nelle note
finali. Nel libro numerosi omaggi come quello a Hans Jacob
Christoffel von Grimmelshausen, autore del picaresco
Simplicissimus, uno scrittore che "attraversò l'orrore della
guerra non da spettatore ma da vittima, e la restituì in
immaginazione", spiega Cilento. (ANSA).
La Babilonese, arte e picaresco in una storia millenaria
Fiction e storia da Ninive all'hi-tech di oggi