Cultura

Pierluigi Battista, manifestazione è pro Hamas

considerano il 7 ottobre un atto di resistenza

Redazione Ansa

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 05 OTT - È una manifestazione "esplicitamente pro Hamas non pro Palestina". Lo dice Pierluigi Battista all'ANSA del corteo non autorizzato che oggi ha visto a Roma la partecipazione di circa 5 mila persone. "Questa manifestazione è esplicitamente pro Hamas - insiste Battista - nel senso che il 7 ottobre 2023 viene considerato un atto di resistenza. Non è pro Stato palestinese è contro l'esistenza dello Stato d'Israele.
    Parlare di territorio occupato è una menzogna. Uno può discutere e ritenere sbagliate tutte le posizioni del governo d'Israele, ma il problema è: riconosci la legittimità del governo d'Israele? Puoi criticare il governo Meloni, ma l'Italia deve esistere o no? C'è una grande confusione, direi ignoranza" dice Battista del quale è da poco uscito il libro 'La nuova caccia all'ebreo' (LiberiLibri) in cui sostiene che oggi c'è una totale sovrapposizione di antisemitismo e antisionismo.
    "Perchè c'è quella alleanza Iran, Hezbollah, Houthi in Yemen? Cosa hanno in comune? Una guerra santa. Una cosa che veramente fa orrore è che le donne di Non Una di Meno manifestano a favore di un Paese in cui le donne che si rifiutano di usare il velo obbligatorio vengono uccise, in cui gli omosessuali palestinesi si rifugiano in Israele. Come fai a stare con questa gente? Chi ha scatenato la guerra? Perché nessuno chiede cessate il fuoco ad Hamas? Le guerre fanno sempre schifo" afferma Battista.
    "Cosa può fare Israele che possa andare bene? Nulla. Perché non avendo il diritto di esistere non deve difenderlo. È la logica dell'ipocrisia e questo si appoggia su un'opinione pubblica sempre più forte". La storia, sostiene Battista, "è piena di massacri orrendi, ma il genocidio è una cosa diversa, è l'eliminazione sistematica di un popolo. Quella per cui una bambina, Anna Frank, sta in una soffitta e ci sono persone armate che vanno in cerca di lei. Ora non c'è il progetto di sterminio dei palestinesi, c'è crudeltà, ma il genocidio non c'entra nulla. Si usa l'arma del genocidio per dire che le vittime di ieri sono gli aguzzini di oggi. In Sudan ci sono 400 mila morti, quanti bambini? Agli ebrei diamo il monopolio della crudeltà".
    "Nelle università - afferma - si impedisce agli ebrei di entrare. Che c'entra con Gaza? Che nesso c'è tra Gaza e bruciare sinagoghe in Europa? È stato sdoganato l'antisemitismo.
    Attaccano Liliana Segre il Giorno della Memoria. Hai visto un comunicato del Pd?".
    La manifestazione di oggi a Roma "mi sembra sia un fallimento.
    Per fortuna il Pd si è tirato fuori da questa roba qui. Su 60 milioni di italiani, 5 mila vanno alla manifestazione. Sono per la libertà di manifestare sempre. Io ho il diritto di dire che fanno schifo, loro di stare in piazza. Sono degli orrendi antisemiti".
    "Liberi di rivendicare un eccidio, una strage. Non hanno ragione, quello che dicono è tutto falso. Che vogliono dal mondo? Le tv gli danno credito, hanno tutti i social. In ogni talk show Netanyahu è un criminale". Quello che interessa a Battista "non è Israele, ma un Occidente in preda a una febbre assoluta, autodistruttiva. Dopo 80 anni il tabù della Shoah è stato infranto nel silenzio complice della cultura democratica in senso lato. Due Stati, due popoli. Se non accetti questo principio e Hamas non lo accetta, non puoi stare dalla parte di Hamas" dice nero su bianco. (ANSA).
   

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