(ANSA) - ROMA, 22 OTT - TOMMASO DI CARPEGNA FALCONIERI, COLA
DI RIENZO (SALERNO EDITRICE, PP. 312, EURO 28)
Un libro per i fan delle biografie e per tutti coloro che,
passeggiando nella Capitale, si sono chiesti chi sia l'uomo che
dà il nome a una nota via del quartiere Prati.
Prometteva la libertà al popolo quando le città si davano in
mano ai signori. Figlio di un taverniere e di una lavandaia,
diventò colto e notaio, fu ambizioso, contraddittorio,
misterioso. Un giorno, si dichiarò figlio illegittimo di Enrico
VII. Cola di Rienzo fu amico di Petrarca, e questo legame "è
largamente testimoniato nelle lettere e nelle canzoni del
poeta". Cosa avevano in comune? "Petrarca e Cola di Rienzo
avvertivano il carico di una civiltà in dissolvimento e
sognavano di porvi rimedio, edificando il mito della rinascita
del passato", spiega l'autore che aggiunge: "Il poeta
vagheggiava un'età di pace e di giustizia, nella quale Roma
sarebbe tornata splendida e grande; Cola non era certo da meno
e, aiutato dalla comune lettura di Livio, pensava in termini
simili". Petrarca definì Cola uomo "dolce e garbato" e "molto
facondo e capace di persuadere".
La vita di Cola di Rienzo è stata "grandiosamente tragica".
Arrivò a paragonarsi a Gesù: "Come Cristo nel suo trentatreesimo
anno, prostrati i tiranni dell'inferno e liberati gli spiriti,
ascende al cielo, così io, vincitore senza colpo ferire dei
tiranni dell'Urbe e unico liberatore del suo popolo, nello
stesso anno di età ho voluto essere assunto alla laurea
tribunizia", disse in un discorso.
Morì l'8 ottobre 1354 linciato dalla folla, durante una
rivolta popolare fomentata dalla nobiltà romana. Cola, assediato
nel palazzo del Campidoglio, cercò invano di fuggire. Venne
ucciso con un colpo di spada nel ventre da Cecco del Vecchio. Il
corpo di Cola fu dilaniato e trascinato nella piazza di San
Marcello, ed "esposto al ludibrio della gente e dei ragazzini,
che gli gettano le pietre". La salma venne bruciata su un rogo
presso il Mausoleo d'Augusto. (ANSA).
Cola di Rienzo, vita del tribuno amico di Petrarca
Il romano più noto del Medioevo, morì linciato
