(ANSA) - ROMA, 22 OTT - NELLO SCAVO, 'IL SALVATORE DI
BAMBINI. UNA STORIA UCRAINA' (FELTRINELLI, PP.
La vicenda narrata dal vero prende le mosse dal marzo 2022.
L'esercito russo conquista Kherson, la città ucraina a nord
della Crimea. Nella loro avanzata, oltre a portare distruzione,
i russi rapiscono e deportano un numero imprecisato di bambini.
Volodymyr Sahaidak, direttore della casa per minori, capisce che
anche "i suoi bambini" sono in pericolo e che prima o poi
avrebbero tentato di portarglieli via.
"Per mesi non avremmo saputo nulla di quel che accadeva a
Kherson, e di come Volodymyr Sahaidak avrebbe affrontato i ladri
di bambini - racconta l'autore -. La città era stata conquistata
dalle forze di occupazione russe nei primi giorni di guerra. Ero
a Kyiv, asserragliato nella residenza dell'ambasciatore
italiano, mentre i battaglioni di Mosca tentavano di prendere
d'assedio la capitale". Scavo raccoglieva "voci difficili da
verificare. Perché in guerra non c'è niente che sia semplice da
accertare. A pochi chilometri da dove mi trovavo città come
Bucha e Irpin erano già state conquistate e brutalizzate. Lo
sapevamo dalla rete di fonti organizzata in tutta fretta e che
spesso staccava il telefono anche per una settimana di fila".
Una cosa però era certa: "Al confine orientale erano stati
allestiti dei campi di filtrazione; venivano portati lì,
volontariamente o con la forza, i civili che dal Donbass
sarebbero stati trasferiti in territorio russo. Alcuni ci
finivano perché l'unica fuga possibile dal fuoco incrociato era
stata predisposta verso la Russia; altri perché credevano che
Mosca, nonostante tutto, fosse la casa madre e che i russi
volessero solo prendersi la terra, senza fare del male a un
popolo fratello".
Chi da anni studiava i discorsi e le mosse di Putin, però,
"non si faceva illusioni". "L'espansione sarebbe stata solo
questione di tempo. (...) Alcuni attivisti sostenevano perfino
che erano stati allestiti dei convogli ferroviari speciali per
trasferire i civili ucraini a migliaia di chilometri di
distanza. Soprattutto donne e bambini", sottolinea ancora
l'autore.
Nel prosieguo della narrazione, il protagonista Sahaidak, il
"salvatore dei bambini", con stratagemmi da film, falsificando
documenti, facendo figurare i minorenni come già dati in affido
o in adozione, oppure in cura per gravi malattie, riesce a far
scappare i ragazzi e a farli evacuare verso zone sicure. Dei 67
bambini ospitati nel suo centro, 52 sono messi subito in salvo;
gli altri, deportati in Russia, grazie alla sua tenacia sono
stati rintracciati e poi fatti rientrare in Ucraina.
Quella che ricostruisce Scavo è una storia straordinaria di
coraggio e speranza. Siamo davanti all'inchiesta che è costata a
Vladimir Putin il mandato di cattura internazionale. Oltre che,
da una delle città più martoriate dalla furia dello stesso
Putin, alla vera storia dello "Schindler ucraino". E ciò che
vale la pena di ribadire, in perpetuo, è che "i bambini non sono
un bottino di guerra". (ANSA).
Nello Scavo e 'Il salvatore di bambini', una storia ucraina
L'inchiesta che è costata a Putin mandato cattura internazionale
