Cultura

Sara Turetta e l'impegno per i randagi in 'I cani, la mia vita'

Fondatrice nel 2005 di Save the dogs and Other Animals

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - SARA TURETTA 'I CANI, LA MIA VITA' (EDIZIONI SONDA, PP 247, EURO 19). "È una mattina come tante altre a Milano": è l'incipit di un libro e di un'avventura umana, quella di Sara Turetta, che da giovane account di una grande società del settore pubblicitario si trasforma in pioniera della causa dei cani maltrattati. A far scattare la molla dell'impegno raccontato nel libro 'I cani, la mia vita' è la notizia che arriva proprio quella mattina mentre Sara è in ufficio, ovvero il massacro dei randagi a Bucarest documentato dal Corriere della sera il 14 maggio del 2001. Uno "scempio" che, riflette la giovane Sara, di Vercelli, classe 1973, si consuma a pochi chilometri dall'Italia: scatta l'impegno nel creare gruppi di volontari per raccogliere fondi e sostenere chi si batte a Bucarest, poi a giugno la rinuncia alle ferie per andare in Romania. Da lì una storia lunga oltre vent'anni di impegno per offrire speranza ai cani randagi e maltrattati tra Italia e Romania.
    Nel 2005 Turetta fonda Save the dogs and Other Animals, l'associazione che ogni anno cura oltre duemila cani e ne ospita centinaia nel rifugio Impronte di gioia, in attesa di adozione: con l'opera sua e del suo team, oltre ottomila cani oggi hanno trovato una famiglia. È un percorso difficile quello raccontato nel libro, lastricato di soddisfazioni ma anche di tante delusioni e difficoltà che l'autrice non esita a riconoscere.
    Anche per questo il racconto è inframezzato da lunghe parentesi in corsivo che raccontano la storia dei cani, individui ben definiti a cui si rivolge in definitiva l'impegno di Sara: c'è la piccola Abatjour, cucciola di pastore tedesco sopravvissuta al cimurro che viene portata in Italia, Nora la 'numero uno' del rifugio Save the dogs a Cernavoda, che nutre una diffidenza innata per il genere umano maschile perché "da sempre in Romania sono gli uomini a maltrattare gli animali: i cani lo sanno" e si tengono a distanza. E poi Minny, Candy Candy che sembra uscita da un cartone animato, Petre, salvo quasi per miracolo, e tanti altri, le cui peripezie, insieme alla vicenda umana e professionale dell'autrice sono raccontate anche con un fine benefico: con il progetto "Un libro per te, un aiuto per loro", l'editore donerà 1 euro alla fondazione Save the Dogs per ogni copia venduta. In più l'autrice ha deciso di donare a Save the dogs i diritti d'autore del libro che, nella nuova edizione, racconta l'impegno dell'associazione in Ucraina durante la guerra e i nuovi progetti in Italia per tutelare gli animali delle persone senza fissa dimora e debellare il randagismo.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it