Cultura

In Italia il 18 febbraio il libro della figlia di Gisele Pelicot

Per Utet E ho smesso di chiamarti papà di Caroline Darian

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 NOV - Sarà pubblicato in Italia il 18 febbraio 2025 dalla casa editrice Utet, che ha acquisito i diritti di traduzione da Hachette France, 'E ho smesso di chiamarti papà', il libro evento di Caroline Darian, la figlia di Gisele Pelicot, 72 anni, drogata e stuprata per almeno dieci anni dal marito Dominique. È "una cronaca di orrore e sopravvivenza", come parla del libro, in traduzione in tutta Europa, Caroline, che ha scelto di usare il cognome inventato Darian fondendo i nomi di battesimo dei suoi due amati fratelli, David e Florian. 'E ho smesso di chiamarti papà' è un diario incalzante che inizia un giorno come un altro di novembre del 2020, in piena pandemia e racconta in presa diretta la serie di eventi che catapultano Gisele e i suoi figli in un inferno di interrogatori e prove da verificare.
    Il marito serviva di nascosto a Gisele Pelicot cocktail di farmaci e sonniferi per poi abusare di lei, documentando con video e foto quello che le infliggeva. In quegli anni Dominique ha aperto la porta di casa a più di cinquanta estranei, adescati su forum e chat online, offrendo loro ogni volta il corpo inerme e addormentato di Gisele. La verità è venuta a galla quasi per caso, dopo un fermo di polizia. Il libro parte da una domanda: "Come abbiamo fatto a non capire, in tutti questi anni?". Caroline, che è una senior manager della comunicazione in una grande azienda francese, a poco poco ricostruisce e dà una spiegazione a tanti aspetti della sua vita che in passato le apparivano nebulosi. Il trauma, racconta l'autrice del libro, "si espande in ogni direzione come un'onda d'urto" e colpisce tutto e tutti: spuntano nuove foto e video tra cui alcune fotografie di Caroline che dorme indossando una biancheria mai vista prima. Sorge il dubbio più atroce: forse Dominique ha drogato e violentato anche lei, sua figlia? Tra le pagine di questo diario terribile, ogni tanto, ci sono anche dei ricordi di quando Dominique era un padre come tanti, Caroline era una bambina, e tutto sembrava normale. "Sento il peso schiacciante di un doppio fardello: sono la figlia della vittima, ma sono anche la figlia del suo carnefice" dice Caroline. Eppure, a poco a poco, nonostante l'orrore nasce una storia diversa, di rivalsa. Madre e figlia all'inizio delle indagini sono divise dal dolore e dall'incomprensione, ma presto ritrovano la forza del loro legame e una consapevolezza: non devono vergognarsi di questa storia, tutt'altro, perché la vergogna è quella degli uomini che manipolano, drogano e violentano le loro mogli, fidanzate, figlie. "Sottomissione chimica", la definisce la giurisprudenza, qualcosa che ci sembra impensabile, ma che è molto più frequente di quanto si immagini.
    Madre e figlia decidono che questa storia verrà resa pubblica, attraverso un processo a porte aperte, iniziato a settembre 2024 ad Avignone, in cui la stampa sarà la benvenuta, e poi attraverso le pagine di questo libro.
    Caroline, che è testimone e parte civile nel processo, ha fondato l'associazione M'endors Pas (Fermiamo la sottomissione chimica) per promuovere sostegno alle vittime e portare alla luce le violenze domestiche sommerse. (ANSA).
   

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