Cultura

Sally Rooney, anatomia di un successo

Intermezzo, quarto romanzo della scrittrice di culto

Redazione Ansa

(di Elisabetta Stefanelli) (ANSA) - ROMA, 28 NOV - SALLY ROONEY, 'INTERMEZZO' (EINAUDI, PAG 421, EURO 22,00) - C'è chi dice che nei romanzi di Sally Rooney non accade mai nulla e, tecnicamente, non è lontano dalla verità. Eppure questo non ha nessuna importanza, anzi quel 'nulla' è trasformato attraverso la scrittura e l'impianto narrativo, la tematica e tutto ciò che lo compone, in una forza capace di smuovere la massa. Massa emotiva evidentemente ma anche massa numericamente parlando - da chi compra il libro a chi vede le serie tratte dalle sue storie -, fino a diventare una valanga irresistibile.
    Che cosa trasforma un romanzo in un libro di culto? Che cosa rende una scrittrice una autrice imperdibile? Quali sono i meccanismi reconditi che portano al bestseller? Insomma Sally Rooney è diventata innegabilmente un fenomeno e diventa affascinante leggere in questa chiave la sua ultima fatica, Intermezzo, quarto romanzo dell'autrice irlandese.
    Ha trentatre anni, è nata a Castelbar il 20 febbraio del 1991 e si è poi trasferita a Dublino per laurearsi al Trinity College dopo aver compiuto studi in letteratura inglese con molto onore per poi fare il tentativo di coniugare questa sua passione con quella politica, iniziando un master che però ha poi abbandonato. L'esordio nel 2017 con Parlare tra amici a cui è seguito nel 2018 Persone normali che è diventato poi una serie tv diretta da Lenny Abrahamson con Marianne Sheridan e Connell Waldron. Sulla scia del successo ottenuto lo stesso team ha adattato anche Parlare tra amici nel 2022 che diventa a sua volta una serie, in Italia su Raiplay nel 2023. Del 2022 è Dove sei mondo bello che, per ora non ha accettato di trasformare in una serie televisiva. "Ho pensato che è il momento giusto per fermarsi e lasciare al romanzo il tempo di essere se stesso per un poco", ha detto la scrittrice che aveva personalmente scritto la sceneggiatura di Persone Normali e lasciato che altri lavorassero al suo Parlarne tra Amici con risultati non felicissimi a giudizio dei critici.
    Del resto come darle torto visto che è accaduto tutto straordinariamente in fretta, ed ora esce Intermezzo, in libreria dal 12 novembre, suo quarto romanzo, anticipato da un interesse che si può definire virale, con la corsa all'acquisto in lingua originale che consacra come definitiva anche in Italia la 'Rooney mania'.
    Allora leggere queste pagine che si concentrano su un breve spaccato della vita di due fratelli, Peter e Ivan Koubek, diventa una interessante immersione nell'analisi letteraria e sociologica, legata alla generazione dei Millennials. Peter è un avvocato, insieme deciso e contraddittorio, la sua vita oscilla tra la ricerca di successo anche economico e l'impegno sociale.
    Ovvero vorrebbe ottenere l'egemonia di una posizione sociale passando attraverso cause dal sapore politico. Oscilla anche in amore tra due donne diversissime tra loro, la rigida professoressa amica di vecchia data e l'esplosiva studentessa che vive in una casa occupata. Il tutto tra razionalità e irrazionalità, senza controllo tra psicofarmaci, droga e molto sesso. Di fatto in una ricerca della stabilità che sembra piuttosto utopica. La sua ricerca di serenità torna anche nel rapporto con il fratello Ivan, campione di scacchi che non fa mistero del suo essere borderline e che si sente accolto e compreso solo nel rapporto con una donna molto più grande di lui, a sua volta emotivamente fragile e segnata da una separazione violenta con un marito alcolista. Sullo sfondo, e all'origine di tutto, la morte del padre dei due ragazzi che apre il libro e rimane come tema di fondo in uno spaccato preso come in una vera e propria istantanea senza inizio ne' fine.
    ''L'amante fedele traditore, il cinico idealista, l'ateo che prega. Ogni cosa letalmente mescolata, ogni cosa che fuoriesce dai suoi confini, nulla al posto giusto. Lei, l'altra, lui'', riassume Sally Rooney sottolineando lo spirito di ossimoro della sua narrativa. È dunque in questa fragilità esistenziale che torna in tutti i suoi romanzi, in cui lo smartphone ha un ruolo importante, che naviga a vista la narrativa di Rooney. In questa giovane umanità decentrata, sfocata, irrisolta, si identificano i suoi lettori? Forse aggrappandosi alla sua prosa come una zattera, dove la concretezza del dettaglio si alterna con riferimenti spesso oscuri, come se a chi prende in mano il suo libro tocchi sempre entrare in un discorso avviato, nel bel mezzo di una conversazione tra due sconosciuti di cui è spesso difficile ricostruire la trama. Eppure sei lì, in quel momento, ed hai il dovere di riannodare i fili di qualcosa che non è mai tuo e il meccanismo ti incastra e non ti lascia più. (ANSA).
   

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