Cultura

Dopo Raimo Valditara porta Lagioia in tribunale

Citato per diffamazione come anche Cavalli. Udienza il 18 aprile

Nicola Lagioia

Redazione Ansa

Dopo Raimo, sospeso per tre mesi dall'insegnamento e sanzionato con una decurtazione del 50% dello stipendio per aver rivolto espressioni forti contro il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, e il giornalista Giulio Cavalli, accusato di diffamazione per un articolo, insieme al direttore della testata La Notizia, Gaetano Pedullà, ora è la volta di Nicola Lagioia, ex direttore del Salone internazionale del Libro di Torino, premio Strega nel 2015 con "La ferocia".

"Sono stato cordialmente querelato per diffamazione dal ministro della pubblica istruzione", annuncia sui social lo stesso scrittore, il quale aggiunge che è stata avanzata una richiesta di 20.000 euro di danno. "Non siamo dunque tecnicamente nel penale, ma nell'intimidazione 'civile'", commenta.

E racconta: "la mia colpa consisterebbe nell'aver criticato mesi fa, alla trasmissione "Che sarà" di Serena Bortone su Rai3, lo stile di un suo tweet, scritto a mio parere molto male sulla limitazione degli stranieri nelle classi italiane. Quel tweet fu attaccato da tantissime persone in quei giorni per la sua nebulosità, con toni ben più aspri del mio. Ma il ministro decide di querelare me. Si è sentito leso per come l'ho preso in giro in trasmissione, suggerendo che venisse sottoposto lui al test di italiano per stranieri. Nel paese in cui l'ultimo Nobel per la letteratura è andato a chi "nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati" credevo fosse lecito. Ma forse non siamo più quel paese. Per sapido gioco del destino - conclude - la data dell'udienza è fissata nel giorno del mio compleanno, il 18 aprile 2025".

"Chiediamo al ministro Valditara e alla presidente Meloni se esista ancora in questo Paese la libertà di manifestare il proprio pensiero", interviene la segretaria del Pd Elly Schlein.

A lei risponde lo stesso Valditara: "Prendo atto che l'on. Schlein è per la libertà di insulto. Confonde la critica con l'offesa e l'ingiuria", dice. E aggiunge: "chi ricorre all'insulto personale nella polemica politica ha idee molto deboli". Il legale di Valditara, Alessandro Paone, precisa che il ministro "non ha sporto querela in sede penale nei confronti del Nicola Lagioia" e a quest'ultimo "è stato notificato un atto di citazione in sede civile, dopo che lo scrittore si è sottratto volontariamente alla alla preventiva procedura di mediazione".

Rivolto poi al senatore Pd Francesco Verducci che chiedeva il ritiro della querela, il legale spiega che "non vi è nessuna azione da ritirare perché chi insulta gratuitamente deve essere sottoposto al controllo della magistratura". Per gli studenti dell'Uds, Valditara "ha un chiaro problema col dissenso: la querela di Lagioia è solo la punta dell'iceberg di un costante tentativo di repressione che sta attuando verso la comunità scolastica e in generale il mondo della cultura". Al fianco di Lagioia si schierano vari esponenti di M5S, Avs e Pd: da Floridia ad Appendino (M5S), da D'Elia a Losacco (Pd), e Fratoianni (SI) chiede a Meloni di convincerlo a ritirare le querele. 

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