Cultura

C'ero una volta, il primo romanzo di Buffy Cram

Esce il 17 gennaio per Nn Editore

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 08 GEN - BUFFY CRAM, C'ERO UNA VOLTA (NN EDITORE, PP. 384, EURO 19,00). La forza del legame tra madre e figlia e il coraggio di trasformare il passato più drammatico in una storia di formazione psichedelica. Nel suo primo romanzo, C'ero una volta, la canadese Buffy Cram racconta un'avventura folle e un po' magica tra controcultura e rock'n'roll.
    Scrittrice, imprenditrice e agricoltrice, Cram ha esordito nel 2012 con la raccolta di racconti Radio Belly. È stata finalista al Western Magazine Awards, nominata per il Pushcart Prize e ha vinto il National Magazine Award per la non fiction. C'ero una volta, che uscirà il 17 gennaio per Nn Editore, nella traduzione di Laura Gazzarrini, vede Elizabeth, diciannove anni, accolta, dopo aver trascorso gli ultimi dieci anni in un centro di detenzione giovanile, nella casa-famiglia di Bertha. La donna prende a cuore il suo caso e la sprona a scrivere la sua storia, segnata dalle allucinazioni della madre Margaret.
    Siamo a Vancouver nel 1980, ma Elizabeth torna con la memoria al 1969, quando Margaret aveva un unico desiderio: diventare una cantante famosa e lasciarsi alle spalle il dolore per la morte di Michael, il gemello di Elizabeth. Mossa dall'amore e dal senso di colpa per essergli sopravvissuta, a soli otto anni Elizabeth ruba le chiavi di uno scuolabus e le due partono dal Canada verso gli Stati Uniti, direzione Woodstock, convinte che lì tutto sia possibile. Durante il viaggio vivono di espedienti: Elizabeth si trasforma nell'indovina MeMe che legge il futuro in cambio di pochi spiccioli, mentre Margaret si fa incantare da una comunità hippie che vuole risvegliare le coscienze con l'lsd. Per riavere indietro sua madre, Elizabeth cerca di sabotare i loro piani, segnando irrimediabilmente il suo destino.
    "Guardo Bertha, la testa da un lato, la penna sollevata come una spada. Aspetta che le dica che Margaret è stata una cattiva madre. Ma non lo farò. Era una buona madre quando poteva, e di tanto in tanto, occasionalmente, la migliore di tutte. Per me è sufficiente" dice Elizabeth. (ANSA).
   

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