Cultura

La grammatica del caffè di Daria Illy

Dalla produzione alla cucina, l'indagine di un rito quotidiano

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 16 GEN - Una grammatica fatta non solo di regole, ma di tante curiosità: i numeri di produzione del caffè (dalla sola Etiopia provengono circa 384 mila tonnellate l'anno), i locali storici sulle due sponde dell'oceano Atlantico, ma anche nei cosiddetti vecchi mondi con tre capitali indiscusse come Trieste, Venezia e Napoli. E, ancora, la coltivazione, la sociologia della tazzina, l'uso nei piatti di cucina e soprattutto in pasticceria, con il ricordo doveroso del tiramisù. E molto altro.
    Tutto è raccontato da Daria Illy, imprenditrice e figlia d'arte (il padre è Riccardo Illy, l'omaggio in post-fazione alla famiglia e in particolare al nonno Ernesto) nelle pagine dell'ultima "grammatica" edita da Gribaudo (24 euro), quella del caffè - nella stessa collana, altre recenti uscite sono state quelle dei cocktail e della birra. Tanti cenni storici in apertura del volume: dall'Etiopia, all'Arabia, fino all'arrivo in Europa e, da qui, il balzo transoceanico nella New York dove nacquero i coffe shop sul modello riveduto e corretto dei locali europei.
    Amplissima la sezione sui caffè storici; interessante il cenno sulle bevande storiche, dal bicerin torinese alla barbajada di Milano, all'Irish coffee irlandese, al "discorso a parte" che meritano il caffè freddo e il caffè corretto, fino alle nuove invenzioni del "marocchino" - dove al caffè è unito in tazzina il cacao - e alle specialità che si vanno diffondendo rispetto ai luoghi d'origine come il "leccese" (che dalla Puglia ha esportato il suo abbinamento con ghiaccio e latte di mandorle) o la variante al ginseng, che oggi ha sicuramente spodestato la variante "d'orzo" ancora piuttosto richiesta al bar nella seconda metà del secolo scorso. (ANSA).
   

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