Omero,un professore cieco che riesce a vincere la sfida di continuare ad insegnare e riesce a creare un' inedita relazione con i suoi studenti. La "donna degli alberi" che ci invita a fare appello alla grande forza d'animo che non ci rendiamo conto di avere. Il personaggio fuori misura di Barney Panofsky, insofferente a tutto ciò che ottunde la vita. Nel Giorno più triste dell'anno, il 18 gennaio, ulteriormente appesantito dalla pandemia, possiamo trovare nei libri un grande aiuto a tirarci un po' su di morale. Dai classici alle nuove uscite, lasciando da parte i manuali tecnici, alzare lo sguardo verso le storie di chi ha saputo combattere, sognare e guardare alle cose con ironia per superare le tragedie e difficoltà della vita ci fa sentire meno soli ed entrare in altri mondi è sempre un toccasana. Una spinta a coltivare la bellezza del minuscolo e dell'essenziale, ad avere coraggio e a sostenersi a vicenda viene da due libri diversi fra loro ma con tanta poesia che illumina la vita. Sono: ' 'Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo' (Salani) di Charlie Mackesy, caso editoriale in Inghilterra e negli Stati Uniti nel 2019 con un milione di copie vendute in un anno, che è una storia universale, per tutti, dagli 8 agli 80 anni, con disegni in bianco e nero come acquerelli, sull'amicizia e la capacità di chiedere aiuto. Un libro essenziale con cui Mackesy, illustratore, pittore, originario di un paese ai confini con la Scozia, si fa conoscere in Italia. E 'La donna degli alberi' (Feltrinelli) di Lorenzo Marone con una donna in fuga nei boschi e sulle montagne per ritrovare se stessa, che cattura per la scrittura e la forza che trasmette. "Della gentilezza e del coraggio" (Feltrinelli) ci parla, con tutt'altro registro, anche Gianrico Carofiglio in un saggio con suggerimenti per una nuova pratica della convivenza civile che nasce dall'accettazione attiva dell'incertezza e della complessità del mondo ed elabora gli strumenti di un agire collettivo laico, tollerante ed efficace, in una dimensione audace e non distruttiva. Mostra la possibilità di potersi continuamente reinventare Massimo Gramellini in 'C'era una volta adesso' (Longanesi) con Mattia, 9 anni e l'arrivo della pandemia. 'L'Appello' (Mondadori) di Alessandro D'Avenia ci fa capire come maestri e allievi imparino gli uni dagli altri, come possano trovare insieme un accordo che è un unico respiro e come la scuola sia un'esperienza unica in cui crescere. E anche se la protagonista è la guardiana di un cimitero infonde fiducia e mostra quanto sia importante avere cura di se e degli altri, anche solo con un sorriso, 'Cambiare l'acqua ai fiori' (e/o) di Valerie Perrin, diventato un caso editoriale con il passa parola. Il Giappone con le sue preziose leggende ci regala con 'Finchè il caffè è caldo' (Garzanti) di Toshikazu Kawaguchi un romanzo speciale con alcune regole per essere felici a partire da una caffettiera centenaria. E mentre si aspetta il nuovo romanzo di Laura Imai Messina,'Le vite nascoste dei colori' (Einaudi), si può fare con la scrittrice un viaggio sentimentale nella metropoli di 'Tokyo tutto l'anno'. Per sognare e viaggiare si possono rispolverare anche i classici 'I viaggi di Gulliver' di Jonathan Swift e 'L'isola del tesoro' di Robert Louis Stevenson. O ci si può lasciar trasportare dalla singolare e allegra vita di Barney Panofsky che a sessant'anni decide di scrivere un'autobiografia per difendersi dalle accuse, tra cui quella di omicidio, di un suo acerrimo nemico ne 'La versione di Barney' (Adelphi) di Mordecai Richler. Ci racconta i giovani alla ricerca di se Maylis de Kerangal nel nuovo 'Un mondo a portata di mano' (Feltrinelli), una metaforica discesa nell'intimità dell'arte. Ed è appena arrivata in libreria 'Autobiografia di Petra Delicado' (Sellerio) di Alicia Gimenez Bartlett che ci mostra cosa significhi essere uno spirito libero, sia avendo qualcuno al proprio fianco sia in solitudine. A 'Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola' (Contrasto) invita anche questo libro di Michele Smargiassi, con un'introduzione di Stefano Bartezzaghi, che per la prima volta affronta il rapporto tra la fotografia e il divertimento, tra immagini volutamente ironiche e più semplicemente bizzarre
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