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Lokman Slim, ucciso quando esce libro sorella in Italia

In Italia per Tartaruga. Nuccio Ordine 'Romanzo contro fanatismo'

La copertina de Il giorno del giudizio

Redazione Ansa

Parla di come l'amore e la grande poesia possano essere un antidoto al fanatismo, 'Il giorno del giudizio' (La Tartaruga) della scrittrice ed editrice libanese Rasha al-Amir, sorella dell'attivista ed editore Lokman Slim, che per un diabolico gioco del destino esce in Italia nel giorno, il 4 febbraio, in cui il fratello dell'autrice è stato trovato assassinato. "Una gioia bagnata dal sangue del fratello ammazzato probabilmente da fanatici" dice all'ANSA Nuccio Ordine, filosofo e docente universitario di letteratura italiana che ha fatto conoscere in Italia Rasha e ha proposto ad Elisabetta Sgarbi - che "con grande entusiasmo" lo ha pubblicato - 'Il giorno del giudizio' nella traduzione di Arianna Tondi.

"Io personalmente e tutta La nave di Teseo siamo vicini a Rasha al-Amir per la perdita del fratello, Lokman Slim, editore, intellettuale, attivista libanese" dice Elisabetta Sgarbi. "L'ultima volta ci siamo sentiti tre o quattro giorni fa. Le avevo mandato la copertina italiana del libro, che è il suo primo romanzo. Era felicissima. Il libro ha avuto una traduzione in inglese da Oxford Univeristy Press e poi dal francese per Actes Sud, ma Rasha ci teneva molto all'Italia, un paese che ama tantissimo. Oggi non sono riuscito a parlarle, amici comuni mi hanno detto che sono andati a rendere omaggio a casa di Rasha gli ambasciatori di Francia, Germania e dell'Unione Europea. Ci sarà un grande trambusto" spiega Ordine che ha conosciuto l'editrice e scrittrice libanese nel 2018 per la pubblicazione in arabo del suo libro "L'utilità dell'inutile" e per l'occasione è stato al Salone del Libro di Beirut.

"Rasha crede nella forza e nella funzione civile della letteratura. Il suo romanzo, in fondo, parla di questo. Racconta di un imam che studia un grande poeta medievale arabo e attraverso la lettura di questa poesia incontra una giovane donna e si innamora di lei, comincia a capire il pericolo del fanatismo e riceve una fatwa, viene minacciato di morte" spiega Nuccio Ordine. Lokman Slim "era un uomo brillante, faceva il commentatore politico. Rasha aveva un' ammirazione fortissima per il fratello, tutti e due avevano studiato in Francia. Lui aveva iniziato studi di filosofia" spiega lo studioso. E, in una nota all'edizione araba de 'Il Giorno del giudizio', l'autrice esprime tutta la sua gratitudine al fratello "per averla sostenuta e aiutata nel lungo cammino che ha portato il romanzo a vedere la luce".

Ordine ha passato meno tempo con Lokman Slim nei suoi giorni a Beirut: "abbiano cenato due volte insieme e parlato di libri e cultura, era molto erudito, colto. Sui giornali libanesi ho letto interviste in cui diceva: 'mi hanno minacciato di morte più volte'. Lui un po' se lo aspettava quello che è successo, ma è un po' il clima del paese che adesso è cambiato, soprattutto dopo l'esplosione del porto. Rasha era molto preoccupata per il suo paese. Il suo libro è anche un inno alla lingua e cultura araba minacciata al suo interno però dai fanatismi" dice Ordine che vorrebbe far venire la scrittrice in Italia. "Oggi sarebbe dovuto essere un giorno di festa per Rasha, donna coraggiosa e delicata che ama la libertà tanto quanto ama il suo paese e il patrimonio letterario del mondo arabo. A Rasha va il mio sentito pensiero" dice la traduttrice Arianna Tondi. La casa editrice indipendente e avanguardista Dar al-Jadeed, fondata negli Anni Novanta con il fratello, è diretta da Rasha. "Rappresenta un caso raro nel mondo arabo una donna che manda avanti una casa editrice" dice Ordine. E sottolinea: "E' una casa editrice di punta, non commerciale. Rasha ha fatto tradurre autori come Cioran" racconta Ordine. (ANSA). 

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