ROMA - Arriva 'Razzismo Made in Italy', la seconda serie del podcast Audible Original 'Equalitalk', a cura di Irene Facheris e Bellamy, che racconta il rapporto che l'Italia e gli italiani hanno con il razzismo e come iniziare a farci davvero i conti. E' una guida essenziale per conoscere da vicino il razzismo e diventare antirazzisti che sarà in esclusiva su Audible.it dal 21 marzo per la Giornata Internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale.
Dieci episodi di 45 minuti ciascuno in un podcast che insegna l'uso consapevole del linguaggio e a diventare buoni alleati contro il razzismo partendo dal fare i conti con il nostro recente passato coloniale italiano. Il primo episodio è dedicato a 'Razzismo e reverse racism'. La Facheris, formatrice, scrittrice e attivista femminista e la Bellamy, cultural curator, attivista e fondatrice di Afroitalian Souls , nel corso del podcast passano in rassegna tutti gli ambiti in cui si radica il razzismo, dalla storia al linguaggio dei media, chiamando in causa aneddoti personali, fatti storici o recentissimi come il movimento Black Lives Matter e fornendo anche spunti culturali e pop (serie tv, libri e musicisti) per aiutarci a costruire giorno dopo giorno un pensiero antirazzista. Con loro, tre ospiti d'eccezione aiuteranno a mettere meglio a fuoco alcuni aspetti del razzismo.
Tra questi, nel secondo episodio, Angelica Pesarini, docente di Sociologia alla New York University di Firenze, che spiega la percezione distorta collettiva sul passato storico italiano che sta alla base del mito "Italiani brava gente". La N-word e il linguaggio dei media è la tematica affidata alle parole e all'esperienza di Angelo Boccato, giornalista esperto di politica e diritti umani, ospite della terza puntata. L'ultimo ospite, la scrittrice di migrazione e transculturalità Igialba Scego, pone invece l'attenzione sugli effetti prodotti da una mentalità ancora fortemente coloniale ed eurocentrica su diverse aree della società.
La guida fornisce esempi concreti e indicazioni pratiche per aiutare tutti a decolonizzare la mente e chiudere definitivamente le porte agli stereotipi e ai retaggi coloniali. Una disamina accurata che non esclude alcun ambito, anche quelli apparentemente lontani, come le associazioni umanitarie che operano in Africa.
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