Libri

Libri: Sabrina Efionayi, Storia del mio nome

Una figlia e l'amore di 2 madri in una vicenda dura e commovente

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 MAG - SABRINA EFIONAYI, STORIA DEL MIO NOME (podcast Chora Media, dal 19 maggio in esclusiva su Spotify).
    "Storia del mio nome" è il primo podcast della giovane scrittrice Sabrina Efionayi prodotto Spotify Studios in collaborazione con Chora Media - la podcast company italiana, fondata nel 2020 da Guido Maria Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi che la dirige - che, insieme al libro edito da Einaudi Stile Libero, Addio, a domani (pubblicato il 26 aprile) racconta la sua incredibile e intensa storia vera. Il podcast in 5 episodi verrà rilasciato in occasione del Salone del Libro di Torino dal 19 maggio in esclusiva su Spotify. Un podcast di straordinaria forza morale e civile, che sorprende e commuove e ci interroga sulle fondamenta dei nostri dubbi e delle nostre convinzioni. Ecco la storia: Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la madre biologica, nata in Nigeria ed venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos. Non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L'altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre. Non lo immaginava, ma quando è successo ha accettato.
    Da quel momento Sabrina si è ritrovata in una situazione speciale, perché i rapporti con la sua madre biologica, con le sue origini, non si sono interrotti, e così lei è cresciuta tra Castel Volturno e Scampia, tra Prato e Lagos, cambiando famiglia, lingua, sguardo e cultura, in costante ricerca di un centro di gravità. Sabrina ha vissuto una vita così vera e così dura che sembra inventata. La sua vita ha unito due madri che non si sarebbero mai incontrate, nella più grande comunità nigeriana d'Italia, Castel Volturno. Una vita divisa in due, dall'appartenenza, dal colore della pelle, dalla voglia di essere se stessa. "Per tutta la vita ho temuto di non essere nessuno. Poi ho deciso di essere me stessa". La sua è una storia dura come l'asfalto di Castel Volturno, ma che profuma ancora di fiori. Profuma dell'amore, diverso ed uguale, di due madri.
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it