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Le parole di Hurbinek, 'ripensare' la Shoah oggi

A Pistoia 18-29/1 rassegna di incontri, teatro e lezioni civili

Le parole di Hurbinek, 'ripensare' la Shoah oggi

Redazione Ansa

Non basta un giorno all'anno per raccontare tutto l'orrore di cui l'uomo si è reso colpevole nella Shoah. E non serve la retorica di celebrazioni solenni, ma a volte ripetute come un copione già letto mille volte, per rendere quel passato oscuro una materia viva su cui riflettere nel presente. Nasce per 'ripensare' l'Olocausto e per interrogarsi su quanto questa tragedia che ha marchiato la vita di milioni di uomini, donne e bambini ancora oggi ci riguardi 'da vicino' la prima edizione della rassegna "Le parole di Hurbinek. Giornate della memoria. Scuola, teatro, lezioni civili" ideata da Massimo Bucciantini e in programma a Pistoia tra il 18 e il 29 gennaio. Il progetto, rivolto alla comunità scolastica e al territorio, è realizzato in collaborazione con Fondazione Caript, Uniser Pistoia, Comune di Pistoia, APT Teatri di Pistoia con il coinvolgimento delle scuole, dell'Istituto storico della Resistenza, la Biblioteca San Giorgio e le librerie della città, ed è concepito per arricchire, accompagnare e integrare le iniziative che ruotano intorno al prossimo Giorno della Memoria. Prendendo a prestito le parole con cui Primo Levi all'interno de "La tregua" descrive il bambino Hurbinek (da qui il titolo della rassegna), l'idea è quella di realizzare un percorso di formazione di "coscienza civile" e "cultura della memoria" attraverso una serie di incontri e spettacoli che possano aiutare a immaginare nuovi spazi, nuove parole, nuove suggestioni utili a raccontare e al tempo stesso a 'sentire' ciò che è accaduto, anche pensando a quando i testimoni di quella pagina terribile della storia non ci saranno più. L'anteprima il 18 gennaio sarà affidata a Ottavia Piccolo, che a Palazzo de' Rossi leggerà dei frammenti da La tregua di Primo Levi. Poi un susseguirsi di 'Lezioni civili' tenute da Edith Bruck, Riccardo Falcinelli, Mara Fazio, Maura Gancitano, Francesca Mannocchi e Domenico Scarpa che porteranno la propria testimonianza. E ancora, tre rappresentazioni teatrali, "La notte" di Elie Wiesel a cura di archiviozeta, "Processo a Dio" di Stefano Massini in una mise en espace di Ciro Masella e "Le tre notti del '43" di e con Enrico Fink. Infine i laboratori scolastici a cura di Giovanni Guerrieri/I Sacchi di sabbia, Rodolfo Sacchettini e archiviozeta. Come ha affermato presentando il progetto il direttore Bucciantini, la formula di una rassegna articolata su più giorni è necessaria proprio "per dare spessore a un tema che rischia, con il passare degli anni, di restare intrappolato in discorsi sempre più solenni e sempre più retorici, e che producono l'effetto contrario: quello di generare indifferenza o, peggio ancora, provocare quasi un senso di fastidio, soprattutto nelle giovani generazioni". "Offrire l'opportunità di approfondire la propria conoscenza dell'epocale tragedia della Shoah significa contribuire alla formazione di una coscienza civile che è presupposto indispensabile per la convivenza e per il progresso di una comunità", ha proseguito Lorenzo Zogheri, presidente Fondazione Caript. "È importante sottolineare - ha aggiunto Giovanni Capecchi, presidente Uniser - che non si tratta di un evento spettacolare che si consuma nel volgere di pochi giorni, ma di un percorso che si è sviluppato nel tempo, attraverso collaborazioni tra diverse associazioni e attività svolte nelle scuole".

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