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Libri:'La predittività delle decisioni' di Pasceri, AI e diritto

L'intelligenza artificiale e l'applicazione della legge

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 FEB - GIOVANNI PASCERI, "LA PREDITTIVITA' DELLE DECISIONI" (Giuffrè - 185 pp - 20,90 euro) Nuove tecnologie, sviluppo digitale, intelligenza artificiale, nuove frontiere scientifiche che impongono a ogni settore disciplinare di muoversi verso queste terre per molti versi ancora incognite per il potenziale di cambiamento che comportano. Il diritto non sfugge a questo imperativo della nostra epoca. "La predittività delle decisioni", il libro di Giovanni Pasceri (avvocato, professore a contratto di Diritto delle Innovazioni tecnologiche presso l'Università Vita-Salute San Raffaele, docente del Master di II livello di informatica giuridica presso l'Università di Roma "Sapienza" e ricercatore presso l'Information Society Law Center ISLC dell'Università di Milano) cerca di rispondere alle nuove domande, inquadrare nuovi problemi, definire nuovi linguaggi: espone i problemi più rilevanti che si incontrano nell'applicare le tecniche di intelligenza artificiale al diritto.
    Il saggio esamina le questioni fondamentali che assillano i giuristi di oggi dall'interazione umano-macchina all'applicazione delle tecniche interpretative. Soprattutto l'influenza dell'intelligenza artificiale sull'interpretazione giuridica e sull'applicazione delle norme sono al centro della riflessione, delle domande che il libro solleva, delle prospettive che suggerisce: l'avvento dell'intelligenza artificiale può generare un diritto più facilmente prevedibile, calcolabile? La funzione giudiziale ne potrebbe essere rivoluzionata, affidando la soluzione del caso alla macchina intelligente, o la natura stessa dell'amministrazione della giustizia presuppone che chi pronuncia una sentenza debba essere egli stesso umano? Sarà necessaria una disciplina autonoma, nuova, per poter dare risposte a queste domande Questioni centrali dove sbiadiscono i confini tra diritto, filosofia, etica, ma che esigono una risposta immediata perché - come scrive nell'introduzione il professor Guido Alpa, giurista e Accademico dei Lincei - "non si parla di futuro, già oggi i sistemi di intelligenza artificiale sono utilizzati nel mondo del diritto". (ANSA).
   

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