(ANSA) - ROMA, 09 MAR - MASSIMO FINI, 'CIECO' (MARSILIO, PP.
96, EURO 12 )
'Cieco' è 'la storia di un uomo che perde lentamente,
gradualmente, inesorabilmente la vista'.
Rievoca una 'indimenticabile estate' del 1960. Dal bagaglio
dei ricordi riemergono amori e canzoni al juke-box: 'Diana' di
Paul Anka, 'Come prima' di Tony Dallara, 'Only You' dei
Platters. Racconta delle sue passioni: le automobili, i libri. E
delle cose che oggi non può più fare: guidare, leggere. L'auto
lo attraeva 'per il senso di libertà che ti dà'. Amava stare al
volante: 'Guidare mi piaceva moltissimo e più le strade,
soprattutto provinciali, erano piene di curve e di trabocchetti
e più mi divertivo". Quanto ai libri: un tempo ne leggeva cento
all'anno, lui bibliofilo che possiede oltre diecimila volumi.
'Io - scrive Fini - che avevo fatto dell'indipendenza la
cifra della mia vita, personale e anche professionale, oggi
dipendo da tutti'. In 'Cieco' non mancano descrizioni poetiche,
come quelle che conducono il lettore sulla spiaggia del Cannone,
a Talamone: 'Dopo il bagno mi siedo sulla roccia ancora calda e
fumo una sigaretta, guardando il mare, le rocce che si son fatte
scure, quasi cupe, primordiali, e il cielo che trascolora dal
giallo chiaro sulle colline lontane, dove batte l'ultimo sole,
al verde pallido all'azzurro al blu al viola sopra di me'.
Massimo Fini, giornalista, lombardo, classe '43, è Premio
Montanelli alla carriera e alla scrittura. (ANSA).
'Cieco', diario intimo e toccante memoir di Massimo Fini
La sofferenza e le immagini spensierate della gioventù