(ANSA) - ROMA, 14 APR - "Ora riuscivo a guardare in faccia la
paura e avevo imparato che a ogni ostacolo si deve alzare un po'
di più l'asticella. Nascondersi non serve a nulla".
La medicina narrativa rappresenta un utile supporto alle
campagne di prevenzione e di promozione della salute perché
arriva in maniera diretta alle persone, attraverso storie di
vita. "La memoria della pelle" nasce soprattutto con l'idea di
sensibilizzare le giovani generazioni sull'importanza degli
screening che rappresentano l'arma più efficace contro le
malattie oncologiche in generale.
Il Professore Paolo Ascierto, Direttore dell'Unità di Oncologia
Melanoma, Immunoterapia e Terapie Innovative dell'Istituto
"Pascale" di Napoli (eletto tra i primi al mondo nella
classifica di specialisti del settore) è il primo a sottolineare
l'importanza per i pazienti di condividere ricordi, emozioni e
sentimenti con gli operatori sanitari e con la famiglia. Il
supporto psicologico da parte di chi accompagna la cura è
fondamentale per rendere il quadro assistenziale e clinico più
efficace.
"La condivisione di esperienze anche trasversali, può
contribuire in maniera determinante a vincere le sfide più
impegnative della vita, proprio come insegna lo sport"
testimonia anche Gian Paolo Montali, Direttore Generale Ryder
Cup 2023. E dunque "la medicina narrativa è un valido supporto
nelle campagne di promozione della salute e della prevenzione"
conclude Marco Trabucco Aurilio, Presidente della Fondazione
Mesit.
"La memoria della pelle" prova a sensibilizzare anche un target
di giovani lettori per trasmettere ai ragazzi l'importanza
dell'informazione, della prevenzione e dello screening come
efficaci strumenti per affrontare e prevenire alcune importanti
patologie, tra cui il melanoma e gli altri tumori della pelle.
(ANSA).
"La memoria della pelle", anche un libro può salvare la vita
La "medicina narrativa" come strumento di prevenzione