(ANSA) - TORINO, 21 MAG - "La migrazione in questo momento è
uno dei problemi più grandi del mondo. Non funziona solo dai
Paesi poveri ai Paesi ricchi, è multidirezionale e coinvolge
tutti. Quello che sta succedendo in Ucraina ci dimostra che è un
problema universale ed è una questione che va affrontata in
maniera olistica". Lo dice all'ANSA Wole Soyinka, primo
scrittore africano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura
nel 1986. Vera grande stella del Salone del Libro di Torino
2023, Soyinka oggi è protagonista del più atteso incontro della
manifestazione con il suo ritorno al romanzo dopo 48 anni con
Cronache dalla terra dei più felici al mondo (La nave di Teseo).
"Ovviamente per il continente africano è una questione
particolarmente dolorosa perché si accompagna a dei disastri e
difficoltà come attraversare il deserto del Sahara, come le
ragazzine che vengono sequestrate e magari vendute in schiavitù,
come gli annegamenti nel Mediterraneo. L'Europa dovrebbe
prendere atto che è una questione globale e non legata a un
posto e a un popolo" dice Soyinka.
Cosa bisognerebbe fare? "Prima di tutto non è sufficiente un
incontro singolo o episodico. Ci vorrebbe una commissione
globale che continuamente si occupa della questione della
migrazione che venga dalle Nazioni Unite, da un risultato di
iniziative da varie regioni che siano interessate al fenomeno
poco importa. Quello che conta è che ci si metta tutti attorno
ad un tavolo e si discuta tutti insieme. Quando dico che bisogna
trattare questa materia in maniera olistica intendo proprio
questo" sottolinea.
"E' una questione unitaria per cui si devono mettere in prima
linea a parlare sia i Paesi da dove vengono i migranti sia
quelli da cui arrivano. Da un lato c'è un aspetto politico di
questa questione e dall'altro c'è un fatto che non si può far
finta di ignorare e cioè che le nazioni europee hanno creato le
condizioni di questa migrazione e quindi adesso tanti di questi
giovani si ritrovano a cercare delle condizioni di vita altrove,
dove pensano siano migliori. È una responsabilità reciproca
quella dei Paesi che mandano e dei Paesi che ricevono" afferma
il Premio Nobel. (ANSA).
Wole Soyinka, la migrazione è multidirezionale e coinvolge tutti
Il Premio Nobel al Salone del Libro di Torino