(ANSA) - ROMA, 18 LUG - "Il settore dei servizi media
audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici) vale
nel 2023 circa 11,5 miliardi di euro (nel 2019 erano 12,2). Al
suo interno continua a crescere il peso relativo della
televisione; la radio rimane sostanzialmente stabile, mentre è
in calo progressivo e strutturale la quota cumulata di
quotidiani e periodici (rinvio per i dati di dettaglio alla
Relazione e al nostro Osservatorio, che si è affermato come
fonte autorevole per tutti i settori sottoposti al controllo
dell'Autorità).
Oltre a concludere il processo di valorizzazione del Sic per
l'anno 2021 (delibera n. 223/23/CONS), l'Autorità, ad esito di
una consultazione pubblica, ha approvato a marzo le Linee guida
relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive
del pluralismo, ai sensi dell'art. 51 del Tusma (delibera n.
66/24/CONS). Le Linee guida, in un'ottica di better regulation,
chiariscono le modalità in base alle quali l'Autorità accerta
la sussistenza di una posizione lesiva del pluralismo e
dettagliano gli indicatori individuati dal legislatore
stabilendo le opportune modalità operative di misurazione degli
stessi. Tra i fattori considerati, nel nuovo contesto digitale,
oltre ai ricavi conseguiti, assumono rilievo gli indici di
diffusione dei contenuti informativi, la convergenza fra
settori, le sinergie con mercati contigui, la disponibilità e il
controllo di dati.
Nel mese di aprile 2024, l'Autorità ha segnalato al governo
l'opportunità di una riforma della disciplina relativa alle
concentrazioni nella stampa quotidiana ai sensi dell'art. 3
della legge n. 67 del 1987. Agcom ha sottolineato che i limiti
ex ante stabiliti dal legislatore nel 1987 - che fanno
riferimento esclusivamente alle copie cartacee - non sembrano
più in grado di rappresentare le posizioni all'interno del
mercato, caratterizzato oggi dalla forte integrazione tra
formato cartaceo, copia digitale e servizi online. (ANSA).
Lasorella, (Agcom), serve una nuova legge sull'editoria
Limiti del 1987 non rappresentano più le posizioni nel mercato