(ANSA) - ROMA, 26 SET - STEFANIA DE PASCALE, PIANTARE PATATE
SU MARTE (ABOCA, PP. 160, EURO 19.
"Nelle stazioni orbitanti e nelle navicelle spaziali la
coltivazione di piante deve essere effettuata necessariamente in
'camere di crescita' che necessitano di risorse minime in
termini di energia, volume e tempo/equipaggio", queste vengono
chiamate informalmente "salad machines", prosegue.
Oltre alla lattuga, finora, nello spazio, soprattutto sull'Iss,
la Stazione Spaziale Internazionale, sono state coltivate
diverse piante: pomodori nani, cereali, cavoli, barbabietole,
ravanelli, e la zinnia, una pianta ornamentale.
Lontano dalla Terra, però, l'acqua "non rimane sul fondo di un
contenitore, non si può versare e, se spruzzata, forma
goccioline che si urtano e si aggregano, formando nel tempo
gocce sempre più grandi che rimangono sospese nell'aria". Ecco
perché servono "sistemi di irrigazione appositamente
progettati". Un altro problema è quello del clima. Germogli di
cotone sono nati sulla Luna, grazie al lavoro di un gruppo di
scienziati cinesi dell'Università di Chongqing. Le piantine,
però, sono morte dopo 213 ore, a causa del gelo, non hanno
resistito ai -52 gradi della notte.
Per andare su Marte occorrono indicativamente 470 giorni di
viaggio, tra andata e ritorno. Lo scrittore Isaac Asimov
immaginava colonie nello spazio. Accadrà in futuro? Al riguardo,
De Pascale afferma:"Al momento, è molto difficile per me
prevedere quando avverrà la colonizzazione dello spazio. Mi
auguro comunque che, quando sarà, per l'umanità rappresenti una
scelta e non, come qualcuno profetizza, una necessità perché
avremo esaurito le risorse naturali del nostro pianeta". (ANSA).
Piantare patate su Marte, viaggio negli orti extraterrestri
Un saggio racconta il futuro al di là del pianeta Terra