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Baricco, non riuscirete a controllare il villaggio della cultura

applauditissimo assolo all'Arena del Padiglione Italiano

Redazione Ansa

(ANSA) - FRANCOFORTE SUL MENO, 18 OTT - "Gli scrittori sono una parte di un villaggio più grande, tutto quello che noi chiamiamo cultura, anche se è un po' riduttivo". Lo ha detto Alessandro Baricco oggi nel suo atteso e applauditissimo assolo all'Arena del Padiglione Italiano della Buchmesse di Francoforte, dedicato a Letteratura e impegno civile.
    "Spiace negli anni vedere immutata una cosa: io subito identificai quando entrai in questo mondo che se bisogna parlare di potere politico, l'istinto primo del potere politico nei confronti di questo villaggio è in qualche modo controllarlo, indirizzarlo, segnarlo e gratificarlo della propria presenza.
    Non importa in quel momento chi è il potere politico, non ho mai visto cambiare molto questa cosa, questo atteggiamento. Un pensiero che non mi ha mai lasciato e che credo sia di molti e che vada pronunciato è che questo istinto del potere politico a controllare a orientare quel villaggio non è ne giusto ne sbagliato. Prima di tutto è veramente puerile, ingenuo, anche un po' storto" ha sottolineato lo scrittore.
    "Visto dalla nostra parte c'è qualcosa che fa sorridere. Si tenta sempre di fare questo. In realtà nel nostro villaggio c'è così tanta forza mentale, talento, narcisismo, idolatria, determinazione, resistenza, rabbia, anche bellezza, che qualsiasi tentativo di controllare tutto questo è stupido" ha aggiunto. "Non ce la farete mai. Le strade che presidiate? Non passiamo da lì. I punti che controllate? Noi siamo il fiume.
    Potete illuminare l'intera città perché nessuno scappi, noi saremo sotto terra. Potete conquistare le torri, i casi più clamorosi, ma dietro c'è un intero villaggio che vi sta scappando, non ce la potere fare" ha affermato.
    "Quanta energia sprecata, quando invece ci sarebbe così tanto da fare: difendere il villaggio affinché abbia cibo, affinché non si chiuda, aiutarlo. È un villaggio prezioso. E l'altra cosa che dovrebbe essere il principale obiettivo di qualsiasi politica culturale è riuscire a scaricare a terra lo spettacolo di quel talento, di quella pazzia perché deve essere non il privilegio di una comunità di pazzi ma il respiro di una comunità più grande, farlo entrare nel sistema sanguigno" ha spiegato Baricco. (ANSA).
   

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