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Kate Strasdin esplora il mondo dei taccuini sartoriali

La vita raccontata attraverso ritagli di stoffa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 NOV - KATE STRASDIN, IL DIARIO DI MRS ANNE SYKES - UNA VITA IN ABITI E STOFFE (FELTRINELLI, PP. 304, EURO 22) Kate Strasdin è una storica della moda inglese. In questo saggio-romanzo conduce il lettore nell'affascinante mondo dei diari sartoriali, quaderni che raccolgono pezzi di stoffa e appunti sui vestiti indossati nel corso di una vita. Alcuni esemplari di taccuini tessili sono conservati al Brooklyn Museum, uno appartenente a una certa Helen Ranney, che risale agli ultimi anni del diciannovesimo secolo. Un altro è firmato Ida Jackson, nata nel 1855; Ida raccolse scampoli di abiti che indossò dall'infanzia all'età adulta e arricchì il racconto con delle fotografie.
    Nel 'Diario di Mrs Anne Sykes', uscito per Feltrinelli e tradotto da Mariagiulia Castagnone, Kate Strasdin traccia un ritratto di Anne Sykes che in 422 pagine raccolse 2134 ritagli di stoffa, e registrò nomi e abiti di oltre cento persone.
    Kate Strasdin riceve il memoriale del guardaroba di Anne nel 2016: le viene donato da una signora che negli anni Sessanta lavora in teatro, la donna lo aveva ricevuto a sua volta da un assistente costumista che lo aveva trovato su una bancarella di Camden.
    L'album di Anne è un "caleidoscopio di stoffe e di colori: piccoli campioni di tessuto, a volte solo due, altre fino a dodici, rettangolari o ottagonali, e incollati in file così simmetriche da sembrare una decorazione", fa sapere Kate Strasdin che riannoda la vita di Anne, vissuta nel 19/o secolo, un'esistenza attraversata da "un filo di cotone". "Un'infinità dei ritagli incollati nell'album sono di cotone, la materia prima su cui si reggevano le industrie del Lancashire, attorno alle quali lei era cresciuta e sulle quali si fondava la prosperità familiare", spiega Strasdin.
    Il giornalino di Anne è una testimonianza preziosa perché grazie a "piccole strisce di stoffa, apparentemente irrilevanti, il diario di Anne Sykes mette a nudo l'intera esperienza umana ricorrendo a un mezzo decisamente intimo: gli abiti che scegliamo di indossare". (ANSA).
   

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