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Gigi Padovani, dal mio libro la mostra 'Joyn!' al Maxxi

Una storia che parte dal dopoguerra fino al Nutella 'powerbrand'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 DIC - GIGI PADOVANI, 'IL NUOVO MONDO NUTELLA. 60 ANNI DI INNOVAZIONE' (Rizzoli, pp. 304, 18 euro) Un prodotto che nel corso di sessant'anni è stato un punto di riferimento, una costante nelle dispense degli italiani e sul tavolo della colazione. Gigi Padovani, scrittore e giornalista, è tornato a raccontare la storia della crema spalmabile italiana più amata nel suo 'Il nuovo Mondo Nutella', pubblicato per Rizzoli.
    "Io sono nato ad Alba - ha raccontato all'ANSA - quindi per forza di cose ho respirato quest'aria di nocciole e cacao fin da quando ero bambino". Raccontare la storia di Nutella per lui "vuol dire raccontare la storia d'Italia, perché è un prodotto intergenerazionale e da mito italiano è diventato uno globale".
    Tutto è iniziato ad aprile 1964, quando sulle tavole italiane è arrivata una nuova crema di nocciole e cacao in grado di conquistare il grande pubblico. Ma tutto era iniziato ad Alba nel dopoguerra, in un piccolo laboratorio di pasticceria della famiglia Ferrero. Dal fondatore Pietro al figlio Michele al nipote Giovanni, l'azienda familiare è cresciuta fino a raggiungere dimensioni globali, pur mantenendo solide radici nel territorio di nascita, le Langhe.
    "La mostra 'Joyn!' al Maxxi è ispirata a questo libro", ha spiegato. Tra le pagine, la storia di sei decenni, dalla piccola impresa di Pietro Ferrero fino ad oggi. Per Padovani, il modo migliore per gustare la crema è "sicuramente pane e Nutella - ha aggiunto - ma ormai ci sono delle ricette sorprendenti. Per esempio, possono esserne fatte con il foie gras, oppure c'è Iginio Massai che con la Nutella ci ha fatto un soufflé".
    "Credo che la versatilità di questo prodotto sia in grado di offrire tantissime possibilità - ha continuato Padovani -.
    Adesso è nato anche il gelato, e infatti nel libro racconto che è diventato un powerbrand, cioè da un solo prodotto ne ha fatti nascere tanti". (ANSA).
   

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