MASSIMO FRANCO, L'ENIGMA BERGOGLIO. LA PARABOLA DI UN PAPATO (SOLFERINO, PP 336, EURO 17).
L'analisi di Franco è lucida e determinata: "Dal giorno della sua elezione, Francesco è stato il personaggio pubblico del mondo cattolico per antonomasia. Una novità rivoluzionaria per la Chiesa che ha creato attese e speranza enormi ma dopo sette anni di pontificato forse è il momento di chiedersi se lo schema del Papa 'accerchiato' non vada aggiornato". I punti problematici sono tanti e Franco li analizza tutti nel volume: un papato nato nel segno della trasparenza oggi non lo è più, immerso in un incantesimo purgatoriale in cui convivono popolarità e veleni, promesse di palingenesi e scandali, comitati di affari e gesti di solidarietà. Ma Papa Francesco come potrebbe uscire dall'angolo? "Io riporto nel libro - spiega Franco all'ANSA - anche le osservazioni di chi mi ha detto, ma questo Papa sembra di aver già detto tutto. C'è una specie di esaurimento dei temi e dei messaggi. E purtroppo proprio la sua Argentina che doveva essere il laboratorio di una nuova chiesa è in preda a una situazione politica che rievoca vecchi regimi ed è il contrario di quello che Bergoglio vorrebbe. Non a caso lui non la visita. anche lì ha spaccato invece di unire. Non credo che percorrerà la strada delle dimissioni che sarebbe un'altra crisi nel governo della Chiesa e accentuerebbe quello che già fa polemica ed è il centro del problema: il metodo divisivo.Francesco è stato chiamato perchè il modello di governo precedente aveva fallito. Bergoglio ha cercato di sostituire quel modello con il modello Santa Marta che però è scivolato in un modello di potere personalistico affidato a selezioni misteriose della classe dirigente". Franco sottolinea ulteriori risvolti internazionali del pontificato. "L'uscita del segretario di stato americano Pompeo sul rinnovo dell'accordo per la nomina dei vescovi in Cina, raggiunto dal Vaticano con Pechino e che sarà rinnovato ad ottobre, è stata una ingerenza, una completa ingerenza. Ma ha toccato un nervo scoperto di questo pontificato: Francesco non ha detto una parola sui moti di Honk Kong per salvaguardare un accordo di cui nessuno conosce il contenuto. Pompeo ha interferito ma ha avuto anche gioco facile nel denunciare apertamente quelli che in effetti sono i punti deboli della strategia internazionale del pontificato"
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