(di Mauretta Capuano)
(ANSA) - ROMA, 16 MAG - E' un Centro per il Libro e la
Lettura che "favorisce e sostiene il massimo possibile delle
attività", che guarda "alle parti più fragili" e che vuole
innanzitutto "ridare dignità al libro" quello che immagina il
neo presidente Marino Sinibaldi.
Nominato a gennaio 2021 dal ministro Dario Franceschini,
Sinibaldi come primo passo guarda allo scenario del post
emergenza sanitaria.
"La pandemia è stata un evidenziatore dei problemi che già
avevamo o un acceleratore di processi. In un mercato del libro
che ha resistito c'è stato però un spostamento verso il
commercio elettronico, verso le piattaforme, Amazon. Questo è
stato interessante e anche positivo perchè ha consentito,
durante l'emergenza sanitaria, di superare difficoltà logistiche
che ci sono sempre in Italia, specie in zone di isolamento del
Paese. Però il risultato è quello di mettere a rischio un
tessuto, quello delle librerie che è fondamentale. Il mondo del
libro vive se regge il suo ecosistema che è fatto del grande
festival e della piccola scuola, e la sua rete, quella che in
gergo si chiama filiera" spiega il presidente, a titolo
gratuito, del Cepell, l'istituto autonomo del ministero della
Cultura che ha il compito di attuare le politiche di diffusione
del libro e della lettura in Italia e di promuovere il libro e
la cultura italiana all'estero.
E in questo momento tra le situazioni più fragili Sinibaldi
individua le librerie e tutta quella dimensione sociale della
lettura e del libro rappresentata dai festival, che sono stati
chiusi o semichiusi. "Il Cepell deve aiutarli" sottolinea.
Tra le nuove iniziative Sinibaldi pensa a progetti di
formazione per i traduttori e per la Lettura ad Alta Voce in
zone disagiate della società, alla Scuola "che abbiamo visto
quanto sia importante quando la hanno chiusa", alla lettura 0-6
anni, "che è un terreno interessantissimo già avviato" e per il
digitale allo sviluppo della rete degli Ambasciatori della
Lettura.
"Abbiamo creato gli Ambasciatori della Lettura, una rete di
persone che dal basso sostengano la lettura. Ci piacerebbe che
diventassero degli influencer, che si rendessero contagiosi.
Quando si sarà sviluppato il progetto vorremmo creare delle
comunità digitali, delle Stanze della lettura come le ClubHouse"
spiega. Per i Festival "mi piacerebbe favorire un modello di
aggregazione e condivisione anzichè di competizione. I festival
e le manifestazioni culturali, che hanno conosciuto
un'espansione magnifica devono ripensarsi per mostrare di
condividere una responsabilità che sarà di tutti".
Grande il dinamismo e il successo, anche nell'emergenza, delle
manifestazioni di punta del Cepell come Libriamoci dedicato alle
scuole e la campagna di promozione della lettura il Maggio dei
libri per cui nell'edizione 2021 "abbiamo 6.912 attività con 67
partner diversi" dice.
Il libro va considerato, secondo Sinibaldi, "come elemento
principale di autorevolezza. Usare i libri per raccontare le
cose e scegliere le persone come era nella filosofia di Radio3,
non una trasmissione di libri ma con i libri" dice. E aggiunge:
"vorrei fare il massimo possibile di attività, spero di fare qui
più di quello che ho fatto alla radio".
Nella realtà cambiata che dobbiamo immaginare con l'uscita
della pandemia, "dobbiamo essere - dice - tutti più
responsabili, inventare modelli più sostenibili e compatibili e
pensare a noi stessi, come persone, approfondire. Se la lettura
ha tenuto anche durante la pandemia, in cui siamo stati invasi
da altre forme di narrazione, è perchè il libro ha questa
profondità". E aggiunge: "l'apertura delle librerie, nel secondo
lockdown, simbolicamente è stata molto importante e noi dobbiamo
provare a difendere questa centralità simbolica del libro.
Stiamo organizzando l'infrastruttura che può aiutare questo
processo. Il Centro è pieno di bandi, con una modalità che
impiega un grande lavoro di selezione e controllo, tempo e
risorse, ma è una dimensione aperta. Con il Cepell vorrei anche
far trovare più spazio al libro sui mezzi di comunicazione.
Bisogna ridare dignità al libro in un modo che non ha avuto
nella nostra storia per tante ragioni. L'alfabetizzazione è
arrivata quando c'era già la tv. Non mi rassegno al fatto che il
libro non sia un oggetto popolare. E' l'unico linguaggio
all'altezza della complessità dei tempi e rafforza ognuno di
noi. I libri aiutano a capire cosa accade nel mondo più dei
giornali e della tv. E poi le parole abbiamo capito quanto
siano importanti quando, nella pandemia, non le avevamo" dice
convinto. (ANSA).
>>>ANSA/ Marino Sinibaldi, 'voglio ridare dignità al libro'
Presidente Centro Libro e Lettura, 'pandemia ha cambiato futuro'