Sta raccogliendo migliaia di messaggi di sostegno il post pubblicato su Facebook dallo scrittore Maurizio De Giovanni che torna a parlare al mondo dei suoi affezionati lettori dopo l'infarto che lo ha colpito lo scorso 13 luglio.
"Batte.
Diciamo che a un certo punto - scrive De Giovanni parlando del suo cuore - s'è inventato una storia, e mentre me la raccontava si è così tanto immedesimato da diventare un po' troppo realistico.
Ha detto: immaginiamo che decida di fermarmi. Che questo velo di sudore freddo, questo senso di oppressione che senti in petto, questo dolorino scemo in mezzo alle scapole sia l'inizio di un processo irreversibile. Che succeda proprio qui, nel luogo che ti è più caro, esattamente dove vorresti essere, all'interno dell'aria che ha appena respirato chi ami di più. Che succeda come hai in fondo sempre desiderato, senza lunghe battaglie, senza perdita di dignità e di autonomia, con una sofferenza limitata nel tempo e tutto sommato discreta, senza agonie. Che succeda adesso, che hai vissuto abbastanza da ridere e piangere, che chi ami non dovrà combattere con le avversità e potrà vivere sereno. Immaginiamo questo, mi ha detto. Che succeda come un fulmine, abbagliante e immediato, alle soglie del declino e della perdita di forza".
"Ho potuto leggere migliaia di messaggi, ai quali mi perdonerete se non rispondo singolarmente rinviando l'abbraccio e le risate e le lacrime agli incontri che avremo di persona, perché la vita riprenderà come prima, perché così deve essere.
Quello che dovevo dirvi oggi è che batte. Batte ancora.
E batte per le stesse cose di prima, una città azzurra e disgraziata, e un popolo allegro e malinconico che mi raccontano storie.
Storie che forse, e dico forse, mi hanno salvato la vita", conclude De Giovanni. (ANSA).
Maurizio De Giovanni, il mio cuore batte. Mi hanno salvato le storie di popolo
Messaggio scrittore su Fb dopo infarto del 13 luglio