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Franco Lorenzoni, il maestro racconta la scuola ideale

In libreria 'Educare controvento'

Franco Lorenzoni, il maestro racconta la scuola ideale

Redazione Ansa

FRANCO LORENZONI, 'EDUCARE CONTROVENTO' (SELLERIO, PP. 368, EURO 16)

'Educare controvento' del maestro elementare Franco Lorenzoni (1953) è il terzo capitolo di una trilogia iniziata con 'I bambini pensano grande' (Sellerio 2014) e proseguita con 'I bambini ci guardano' (Sellerio 2019), libri sono indirizzati a insegnanti ed educatori che sognano una scuola migliore. In 'Educare controvento' Lorenzoni tratta i temi che definisce fondamentali per una didattica giusta: corpo, spazio, tempo, dialogo, arte del convivere; negli altri capitoli racconta le gesta di maestri che, armati di impegno e passione, hanno fatto dell'insegnamento un credo e hanno reso la scuola un luogo democratico di libertà, confronto, crescita. I maestri di cui Lorenzoni scrive sono Piero Calamandrei, Alessandra Ginzburg, Emma Castelnuovo, Nora Giacobini, Mario Lodi, Lorenzo Milani, Alexander Langer fino ad arrivare alle giovanissime Malala Yousafzai e Greta Thunberg.

L'autore illustra la ricchezza del pensiero infantile e dimostra come spesso i bambini abbiano delle intuizioni che diventano arricchimento per il maestro, perché i piccoli possiedono "l'arte magica del trasformare le cose", simile a quella sprigionata dalla letteratura che conquista i lettori perché "ha il potere di trasformare lo sguardo che noi abbiamo sulle cose" e aiuta non solo a comprendere il mondo, ma a "fantasticare e provare a costruirne altri di mondi, inventando ciò che non c'è". L'educazione intellettuale, sottolinea Lorenzoni, punta a permettere agli allievi di essere liberi di scegliere e pensare, come affermava il pedagogista svizzero Jean Piaget, del quale, nel libro, vengono citate alcune riflessioni: "Lo scopo dell'educazione intellettuale non è quello di saper ripetere o conservare verità belle e fatte, perché una verità che viene ripetuta non è che una mezza verità: ma è piuttosto quello di apprendere e conquistare da se stessi il vero". Quindi "non è possibile formare delle personalità autonome nel campo morale se l'individuo è sottoposto a una costrizione intellettuale tale che egli debba limitarsi ad apprendere a comando".

Alcune tra le pagine più suggestive del libro riportano pensieri di bambini che hanno provato a definire il tempo: "A me la parola tempo fa un po' paura perché non so cosa c'è dopo", afferma Sabrina che all'epoca in cui scriveva queste frasi frequentava la terza elementare. Mentre la piccola Emilia dice: "Se qualcuno mi chiede cos'è il tempo io gli dico che è qualcosa che scorre ma non si vede, è qualcosa che si può tradurre ma disegnare lui stesso è impossibile". Quanto alla scuola ideale per Lorenzoni, "dovrebbe essere circondata da un'isola pedonale vietata alle automobili" e "tutte le bambine e bambini, o almeno i più piccoli dai 3 agli 8 anni", dovrebbero poter "entrare e uscire liberamente dalle loro aule, che è auspicabile abbiano tutte un'apertura diretta e autonoma verso un luogo aperto, possibilmente verde". Modificare gli spazi migliora l'apprendimento e un insegnante dovrebbe avere l'ardire "di cambiare in più occasioni la disposizione dei banchi, perché spazi diversi producono reazioni, pensieri e relazioni diversi".

Attivo nel Movimento di Cooperazione Educativa, nato negli anni Cinquanta e ispirato alle idee del pedagogista ed educatore francese Freinet, Lorenzoni ha fondato ad Amelia, in Umbria, la Casa-laboratorio di Cenci, un centro di sperimentazione educativa che ricerca su temi ecologici, scientifici, interculturali e di inclusione. (ANSA).
   

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