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La strega bambina, esce 'il libro dei sogni' di Sandra Milo

Postumo il 21 maggio per Piemme

Redazione Ansa

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 18 MAG - SANDRA MILO, LA STREGA BAMBINA. IL MIO LIBRO DEI SOGNI (PIEMME, PP 144, EURO 18. 90.) Pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a novant'anni il 29 gennaio 2024, Sandra Milo aveva consegnato alla casa editrice Piemme le ultime parti della sua autobiografia, a cui lavorava da tempo.
    Ora quel ritratto inedito di se stessa e del mondo in cui ha vissuto, 'La strega bambina. Il mio libro dei sogni', esce postumo, il 21 maggio 2024.
    "In un solo giorno il corso della tua esistenza cambia per sempre e ti ritrovi a fare i conti con un passato ingombrante e un tempo che non ti lascia modo di progettare il futuro. A quale domani può aspirare chi ha davanti a sé pochi mesi? Per una che si è sempre vissuta pienamente l'attimo presente non è poi così importante proiettarsi in avanti. Eppure, guardando la linea della vita sulla mia mano destra, ho sempre pensato che sarei stata un'ultracentenaria. Sbagliavo. Ma non ho paura della morte, sono serena, in pace con me stessa" dice la Milo nel libro.
    Sognante e fantasiosa Salvatrice Elena Greco, vero nome di Sandra Milo nata Tunisi nel 1933, si racconta senza filtri in questa autobiografia dall'infanzia povera, ai figli, agli incontri fondamentali della vita come quello con Federico Fellini, il suo "amore imperativo" che la chiamava Sandrocchia e la ha resa celebre volendola nel film premio Oscar '8 e mezzo', dove interpretava Carla, l'amante di Marcello Mastroianni e in Giulietta degli spiriti dove è stata una e trina. Ha partecipato anche a film come 'Il generale della Rovere' di Roberto Rossellini, Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli.
    In questo libro dei sogni non c'è solo l'attrice ma anche la donna che racconta la sua famiglia, il rapporto con il padre, con la madre malata di cancro. Ci sono il suo straordinario potere di seduzione, il suo essere madre a cui da voce con una scrittura dolorosa, a tratti commovente, ma anche spassosa.
    Un'esistenza dove determinante e fondamentale è l'amore: "se sono sopravvissuta finora è soprattutto grazie all'amore. Alle cose belle che mi sono accadute, che mi hanno dato la forza di essere ancora qui, ad accavallare le gambe e guardare fisso una telecamera, a scrivere pagine a mano, un po' alla rinfusa, mentre guardo un tramonto o un'alba che monta sulla città di Roma. I figli, alcuni amori, il cinema, qualunque cosa voglia dire aver fatto cinema, sono stati la mia vita".
    Tanti gli aneddoti in queste 140 pagine come quello in cui racconta il primo incontro con Fellini che Ennio Flaiano presentò alla Milo, a Fregene. Lei, consapevole di essere una bella ragazza che trasmetteva desideri immediati agli uomini, rimase questa volta turbatissima perché "Federico il grande", le "piaceva già immensamente" confessa. Ricordando i primi passi nel mondo del cinema ricorda che Pietrangeli la "detestava" e quando lei arrivava esclamava: "eccola, arriva Eleonora Duse", mentre Franco Zeffirelli era gentile e la incoraggiava. C'è poi l'incontro con Cesare Romiti che "resta uno dei pochissimi personaggi straordinari che ho conosciuto nel mio tempo. Straordinario, inquietante, irripetibile" dice nel libro che ci lascia questi ricordi che sono come degli "acquerelli, delle spennellate incagliate nella memoria" come ne parla Sandra Milo. (ANSA).
   

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