GIAMPIERO MASSOLO, "REALPOLITIK" (SOLFERINO, 214 PAGINE, EURO 17.50)
Nel "disordine mondiale", che cresce progressivamente sotto i nostri occhi, con equilibri geopolitici in rapido mutamento, serve una bussola per provare a capire quello che sta accadendo a livello globale. Una bussola efficace e illuminante può essere il nuovo libro di Giampiero Massolo, diplomatico di grandissima esperienza, già segretario generale della Farnesina e direttore del Dis e ora presidente di Mundys Spa.
Nel libro - "Realpolitik", scritto con Francesco Bechis ed edito da Solferino - Massolo dà la sua chiave di lettura di un mondo in continua evoluzione - o involuzione - dopo la guerra in Ucraina e quella di Gaza e il veloce cambio di posizioni all'interno delle relazioni internazionali spiegando che una bussola per orientarsi esiste: si chiama interesse nazionale.
È un concetto che era stato messo un po' in un angolo, non soltanto in Italia, ma che oggi appare nuovamente di grande attualità, nel momento in cui "il metodo multilaterale non è più visto come il toccasana per risolvere le crisi e i conflitti" e "le grandi organizzazioni internazionali, dipendenti come sono dalla volontà degli Stati che le compongono, appaiono imbelli".
E per l'Italia e per l'Europa oggi "il criterio della sicurezza si impone su quello della convenienza" anche abbandonando "una visione buonista della politica estera" e "riconoscendo per tempo i pericoli".
D'altra parte basta guardarsi intorno, con la Cina che "non vuole destabilizzare l'attuale ordine mondiale ma sostituirlo con un ordine alternativo di cui si immagina egemone". E la Russia che invece prospera piuttosto sulla "destabilizzazione dell'ordine attuale".
In questa fase così confusa, per l'Italia - spiega Massolo - "la scelta dell'Occidente non ha alternative: siamo con l'Europa, con gli Stati Uniti e con la Nato" perché "l'ambiguità ha un prezzo troppo alto" e anche perché con gli alleati "si condividono i valori fondamentali".
La bussola di Massolo funziona perché mettendo in fila questi elementi emerge un quadro più chiaro della situazione mondiale dove si sta tornando inevitabilmente alla "competizione tra grandi potenze".
Massolo analizza quali sono le minacce odierne che sono diventate non più soltanto fisiche ma, a volte, "immateriali", asimmetriche e possono arrivare dal mondo interconnesso del Web.
Ecco qui quindi le nuove sfide per le intelligence di inizio millennio e il ruolo futuro dell'intelligenza artificiale per concludere che "lo sviluppo tecnologico è oggi più che mai un fattore abilitante della sovranità degli Stati nel XXI secolo".
"Restare indietro non è possibile , sarebbe un "danno all'interesse nazionale e un vulnus in termini di sicurezza".
Massolo spazia tra le grandi sfide attuali e quelle di domani, dal ruolo della Cina e il nodo di Taiwan alle tensioni crescenti tra i due grandi attori di adesso e del futuro che sono Washington e Pechino. E poi quella grande zona grigia chiamata Sud globale, l'ex terzo mondo e la sua riscossa che l'Occidente ha sottovalutato.
Anche all'Europa serve una bussola che aiuti i 27 a procedere spediti verso le riforme necessarie: e senza esitare a procedere, quando necessario, fuori dai Trattati attraverso intese intergovernative che consentano a coalizioni maggioritarie di Stati di ovviare al veto dei singoli. Per l'Europa che ha come presidente di turno Viktor Orban potrebbe essere un consiglio da ascoltare con molta attenzione.
Il libro si conclude con un capitolo che sembra leggere nel futuro. Si intitola: "E se vince Trump?". Secondo Massolo, "un mondo incerto si farebbe ancora più incerto", aumenterà l'antagonismo fra America e Cina, per l'Europa "niente sconti, poca considerazione dell'Unione Europea, più enfasi sui rapporti bilaterali", salirà la pressione sugli ucraini "per arrivare ad una forma di accomodamento". "Insomma - è la sintesi - ci aspetterebbe un continuo, spregiudicato gioco a tutto campo".
L'errore che l'Europa non deve fare , secondo Massolo, è quello "reagire in ordine sparso". Prepariamoci.
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