L'intelligenza artificiale "è una rivoluzione che ci parla, che ci dice buongiorno, che ci sveglia la mattina, che interpreta i nostri desideri, che lavora sul nostro linguaggio, sulla nostra fantasia, che smuove la nostra emotività. Quindi è mimetica e molto pericolosa.
Per Girgenti in questo senso "ci sono "moltissimi rischi nell'introduzione dell'intelligenza artificiale e di assistenti virtuali a scuola, perché si rischia di appiattire e omologare i nostri ragazzi".
L'Ia "fa già quasi tutto meglio dell'intelligenza umana - osserva Crippa - perché è più veloce, è più economica, totalmente in grado di eliminare la variabile tempo, visto che fa le cose quasi in tempo reale. Quindi probabilmente noi tra qualche anno avremo grandi malattie che sono state sconfitte, un benessere generale migliore dal punto di vista fisico, una maggiore efficienza nei servizi, nei lavori. Il punto è il prezzo che si deve pagare per questo". Nell'informazione ad esempio chi "se non i giornalisti dovrebbero essere i garanti dell'autenticità di una storia, di una notizia? Ogni volta che un giornalista viene sostituito da un sistema digitale è una sconfitta ed è una perdita per l'informazione e anche, forse, per la democrazia". (ANSA).
Crippa e Girgenti, all'Ia non è possibile staccare la spina
I due autori di 'Umano, Poco umano' al Libro possibile