(dell'inviata Mauretta Capuano)
(ANSA) - MANTOVA, 05 SET - Il poeta "è il personaggio più
meraviglioso della società perché è un irregolare". Lo diceva
Picasso, ricorda la scrittrice e storica francese Annie
Cohen-Solal che al geniale autore di Guernica ha dedicato un
libro, 'Picasso.
L'esposizione a Palazzo Te, curata con Johan Popelard, aperta
IL 5 settembre, con dipinti esposti per la prima volta in
Italia, è realizzata con la collaborazione del Museo nazionale
Picasso di Parigi e della famiglia dell'artista. "Questa scelta
di andare accanto agli irregolari quando Pablo Picasso veniva da
una famiglia benestante, aveva un padre accademico, è
interessante. Picasso distrugge tutto ciò che è accademico e
diventa avanguardista, va al di là della tradizione" racconta
Cohen-Solal tra le sale della mostra con alla presentazione
anche il pronipote di Picasso, Xavier Vilato e Patti Smith,
autrice di un saggio su Guernica, che stasera dedicherà al
grande artista il concerto Picasso e il mare, a Mantova spostato
da Palazzo Te al Palaunical per il maltempo.
"I poeti e gli emarginati come i saltimbanchi hanno accolto
Picasso a Parigi e lo hanno accompagnato per tutta la sua vita.
Quando arriva a Parigi, Picasso non parla una parola di francese
ma nel 1935 diventa poeta. Come mai? Lo diventa perché ha
bisogno di un altro modo di esprimersi. Anche nella poesia crea
ibridazione tra le lingue, le parole. Produce una poesia
bellissima, surrealista, dada, che sorprende" spiega la
curatrice che parla benissimo l'italiano. "Tutto questo si vede
benissimo nella mostra a Mantova. 'Sta nevicando al sole' scrive
Picasso giocando con i caratteri della parole che si allungano o
si gonfiano. È ironico, è buffo. Celebrato dai poeti poi diventa
poeta. È in uno stato di metamorfosi, ha illustato le
metamorfosi di Ovidio e con le metamorfosi si può esprimere in
Francia. Si è espresso tra due autoritratti doppi, l'arlecchino
tra i saltimbanchi all'inizio e il minotauro alla fine. Anche se
il minotauro, che è un personaggio forte dell'antichità lo fa
cieco come a dire, anche se è forte è vulnerabile" racconta come
un fiume in piena Annie Cohen-Solal.
Anche il pronipote, Xavier Vilato, sottolinea come "per tutti
i grandi pittori la poesia sia come una stella, un obiettivo da
raggiungere. Per Picasso era molto importante perché ha un
rapporto con le cose che sono ai margini della società, i
sentieri laterali. Altra cosa fondamentale è che Picasso
pensava, e lo credo anch'io, che un individuo può essere nella
direzione giusta da solo, senza tutti gli altri che lo seguono"
ci tiene a sottolineare il pronipote.
"Palazzo Te è una grande sorgente di ispirazione per questa
mostra oltre al legame con la poesia" aggiunge Cohen-Solal che
per il suo libro e le mostre ha fatto indagini negli Archivi
della polizia e del Museo Picasso. "Su documenti che nessuno
aveva ancora visto. Sia la scheda di Picasso come straniero
quando arriva a Parigi nel 1900 che le lettere a sua madre che
sono 4mila, conservate al Museo Picasso. Le ho lette tutte e
trovato l'intimità tra un figlio che adora la madre che però è
un figlio perduto" spiega la scrittrice. "Questa inchiesta mi ha
provocato rabbia e per questo ho scritto il libro Picasso una
vita da straniero e ho curato una mostra che è stata a Parigi e
a New York e che ora è in Italia divisa in due mostre perché
l'Italia fa le cose meglio degli altri Paesi. A Mantova Picasso
e la poesia e poi a Milano Picasso lo straniero dal 20
settembre", conclude. (ANSA).
Cohen-Solal, i poeti compagni di vita di Picasso
A Mantova la mostra della storica, il pronipote e Patti Smith