(ANSA) - ROMA, 19 SET - VANNI CODELUPPI, LA MORTE DELLA
CULTURA DI MASSA (CAROCCI, PP. 116, EURO 13) Culto del banale,
'marvelizzazione', serie tv a iosa, piattaforme e streaming
domestico, elementi della società odierna, passata al setaccio
dal sociologo Vanni Codeluppi ne La morte della cultura di
massa, saggio edito da Carocci.
Quanto al cinema, captare l'interesse, e quindi riempire le
sale, è ciò che ha spinto, l'industria hollywoodiana, a puntare
sui supereroi che fanno la parte del leone ai botteghini:"Le
proposte cinematografiche della Marvel hanno richiamato il
pubblico sfruttando l'abitudine alla serialità creata dal
successo ottenuto da numerose serie televisive a partire dalla
fine degli anni Novanta. Inoltre, i progressi della tecnologia
digitale relativi agli effetti visivi hanno reso per la prima
volta trasferibili al cinema e soprattutto credibili anche le
più sorprendenti azioni compiute dai supereroi nelle tavole dei
fumetti". Per quel che riguarda la tv, nei programmi spopola "il
culto del banale" ovvero la piccola realtà di tutti i giorni e
Codeluppi ricorda che la storia dei reality nasce "già nel 1992
con The Real World della rete Mtv, un programma basato sulla
vita quotidiana di sette giovani che condividevano lo stesso
appartamento". (ANSA).
Codeluppi, la società di oggi tra giochi e culto del banale
In libreria per Carocci La morte della cultura di massa