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Esce Le grandi ipocrisie sul clima, soluzioni per il pianeta

Saggio spiega come affrontare la sfida dei cambiamenti climatici

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 OTT - ROGER ABRAVANEL - LUCA D'AGNESE, LE GRANDI IPOCRISIE SUL CLIMA (SOLFERINO, PP. 288, EURO 19. 90) "L'intero patrimonio della natura verrà stravolto dalle catastrofi climatiche. Ghiacciai, foreste, oceani, tutto il nostro ecosistema è in pericolo. E non rischiano di affondare solo le Maldive, ma decine di città costiere europee, e quelle alla foce dei fiumi come Amsterdam, Venezia e Londra", scrivono nel saggio Roger Abravanel e Luca D'Agnese e lanciano l'allarme: "Se continuiamo a emettere anidride carbonica, prima o poi qualcosa di irreparabile accadrà". Investire nella transizione ecologica è necessario e urgente, sottolineano Abravanel e D'Agnese e ricorrono a un esempio tratto dalla vita di tutti i giorni: "Immaginiamo di avere un tubo che perde nel muro di casa nostra. Ripararlo costa: bisogna pagare l'idraulico, rompere il muro, cambiare il tubo, riparare il muro e poi ridipingerlo. In alternativa, chiamiamo l'imbianchino e ridipingiamo la parete in corrispondenza della macchia d'umidità che si è formata. Facile che in prima battuta ci costi meno, ma i danni dell'acqua nel muro cominciano a crescere. Dovremo far ridipingere anche il soffitto del piano di sotto, dove l'acqua si è infiltrata", "rimandando la riparazione non si risparmia, perché il tubo che perde è insostenibile".
    E ricordano:"Alcune stime prevedono che, entro il 2030, la vita di 200 milioni di persone in India sarà a rischio per il calore eccessivo. Entro il 2040, 500 milioni di persone in Brasile, Indonesia, India e Messico - tra i Paesi più esposti all'aumento delle temperature - avranno un reddito insufficiente per permettersi un condizionatore d'aria. Siccità e alluvioni creeranno enormi problemi all'agricoltura e alla produzione del nostro cibo in molte regioni del mondo".
    Il libro si sofferma inoltre su modelli virtuosi, come quello di Prato, "antica eccellenza nel riciclo degli stracci " tanto da diventare "un riferimento globale per tutto il settore del tessile" e "oggi l'emergenza ambientale ne sta facendo anche un hub tecnologico del riciclo del tessile, grazie a tecnologie basate sui raggi infrarossi in grado, tramite sensori ottici, di riconoscere fibre e colori, e di separare i rifiuti tessili in entrata per avviarli al riciclo". Tra le altre pubblicazioni degli autori: Regole (2010) e La ricreazione è finita (2015). (ANSA).
   

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