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Steinmann racconta le storie di chi ha vissuto le guerre

Esce 'Vite al fronte' del giornalista edito da Rizzoli

Steinmann racconta le storie di chi ha vissuto le guerre

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 FEB - LUCA STEINMANN, VITE AL FRONTE, RIZZOLI, 268 PP, 18 EURO - Civili e militari che si ritrovano a fare i conti con una quotidiana sopravvivenza sui molti fronti che dalla Russia conducono al Medioriente: a raccontarne le storie è 'Vite al Fronte' (Rizzoli, 268 pp, 18 euro) di Luca Steinmann, scrittore e giornalista su molti fronti caldi, dalla Siria all'Afghanistan, dal Donbass al Nagorno Karabakh.
    Negli ultimi anni l'autore ha vissuto conflitti in tutti gli angoli della Terra, aggregandosi a eserciti, popolazioni e combattenti tra loro nemici: in Libano è stato tanto sul lato israeliano quanto su quello di Hezbollah; ha viaggiato sia per i territori in mano ad Assad sia in quelli abitati da ribelli jihadisti siriani; è andato nel Nagorno Karabakh durante i combattimenti e poi di nuovo dopo la fuga di massa degli armeni, osservando il ripopolamento di questa regione da parte degli azerbaigiani. Senza dimenticare il Donbass, dove è stato uno dei pochissimi giornalisti a seguire le truppe russe mentre attaccavano l'Ucraina.
    In tutti questi viaggi Steinmann ha raccolto le testimonianze di soldati e civili che, travolti dalle guerre, non riescono più a liberarsene, nemmeno fuggendo all'estero. Ha incontrato gli ebrei ucraini che nel 2022 sono scappati in Israele per poi ritrovarsi un anno dopo trascinati nuovamente nella guerra di Gaza; i palestinesi rifugiati in Libano e Siria e travolti anche lì dai conflitti; i cristiani del Medio Oriente ormai sempre meno numerosi; gli armeni in fuga dalla guerra in Siria che, dopo essersi stabiliti nel Nagorno Karabakh, sono dovuti scappare di nuovo.
    Attraverso le loro storie lo scrittore mostra come tutte queste guerre siano intrecciate e si alimentino a vicenda: con una prosa avvincente libera da giudizi ideologici conduce il lettore alla scoperta di aree inesplorate dai media, dando voce senza filtri a persone che lottano ogni giorno per la sopravvivenza, talvolta imbracciando loro stesse le armi.
    (ANSA).
   

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