(dell'inviata Mauretta Capuano)
(ANSA) - MANTOVA, 05 SET - A dieci anni dall'orribile morte
del giornalista americano James Foley rapito e poi decapitato in
Siria dall'Isis, il 19 agosto 2014, Colum McCann, l'autore di
Apeirogon, racconta la storia di Jim in un libro potente: 'Una
madre' (Feltrinelli), con cui è tra i grandi protagonisti del
Festivaletteratura di Mantova.
Scritto insieme a Diane Foley, la madre del giornalista, che
non smette di lottare, è una biografia, un giallo, è il primo
libro di non fiction di McCann.
Come è un dato di fatto che il governo degli Usa non negozia né
sopra né sotto il banco. Quindi gli ostaggi non rientrano a casa
o meglio non rientravano" sottolinea lo scrittore.
"Dunque abbiamo una madre, suo figlio è stato catturato
insieme a persone di altre nazionalità. Lei guarda il notiziario
e giorno dopo giorno gli altri vengono rilasciati, suo figlio
no. Lei si chiede, che cosa posso fare io? Dichiara a un certo
punto, pubblicamente, che sta cercando di raggranellare una
cifra ingente per pagare il riscatto. Entra in gioco il governo
americano, il ministro della giustizia che le dice 'attenta se
fai questa cosa ti portiamo in tribunale'. Ecco perché Diane da
anni si sta spendendo per cercare di modificare le politiche del
governo degli Stati Uniti nei confronti degli ostaggi di
nazionalità statunitense. Ecco perché penso che la storia di
James Foley e di sua sua madre abbia ancora un'eco, una
risonanza importante" racconta McCann, 59 anni, nato e cresciuto
a Dublino, vincitore di numerosi premi tra cui il National Book
Award. "L'amministrazione Biden qualcosa ha fatto di diverso nei
confronti degli ostaggi. Ha riportato in patria qualcuno, dalla
Russia, da Gaza. Se Kamala Harris diventasse presidente penso
continuerebbe su questa strada" aggiunge.
Diane Foley si autodefinisce "una madre come tante altre che
ha perso un figlio e ha deciso che quell'assassinio è un'onta
morale nei confronti del mondo". "Sono entrato in contatto con
lei. Non ce la faceva a scrivere un libro così. Ho avuto
l'opportunità insperata di entrare dentro questa vicenda da
scrittore e le sarò sempre riconoscente. Questa è la storia di
Diane che racconta la storia du suo figlio. Sono convinto che un
buon giornalista sia uno che da prova di umiltà. In un momento
in cui il giornalismo è sotto attacco è importante ricordare
Foley" sottolinea. "L'esempio di Diane è qualcosa che mi fa
sentire piccolo così. Adoro quella donna. Lei dice di essere una
persona qualunque ed è dunque un esempio di cosa può fare una
persona normale. Ha 75 anni e va avanti per cercare di cambiare
la situazione. Nessuno la ferma" racconta lo scrittore che per
dedicarsi a questo libro ha accantonato il romanzo che stava
scrivendo. "È una cosa completamente diversa, si chiamerà Twist
e uscirà nel 2025, penso nel 2026 in Italia. Parla sia del
sabotaggio che della riparazione dei cavi subacquei del segnale
di Internet" annuncia.
A McCann piacerebbe anche scrivere un libro sulle figlie
dell'assassino di James Foley. "Sono convinto che le storie non
finiscano mai. Kotey si è sposato due volte e in Siria ha avuto
tre ragazze. Diane gli ha posto domande sulla madre dei suoi
figli. Quelle tre ragazze sono finite in un campo che ha fama in
Siria di essere degli stupri. Una parte di me ci pensa ancora a
questa vicenda, se riuscissi a rintracciare la moglie e le
figlie vorrei scrivere anche la loro di storia". (ANSA).
McCann, 'racconto la madre di Foley decapitato dall'Isis'
"Lotta per cambiare la politica del governo Usa sugli ostaggi"