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Un libro racconta Sordi a 70 anni da Un americano a Roma

Il grande attore tra interviste, ricordi e ritagli stampa

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 SET - ALBERTO PALLOTTA, ANDREA PERGOLARI, TUTTO (O QUASI) ALBERTO SORDI (SAGOMA, PP. 360, EURO 24) Un americano a Roma sbarcava al cinema il 10 dicembre 1954.
    Quest'anno il film compie 70 anni e, per i tipi di Sagoma, esce "Tutto (o quasi) Alberto Sordi" di Alberto Pallotta, saggista e scrittore, e Andrea Pergolari, storico del cinema e drammaturgo.
    Gli autori tracciano un ritratto del grande attore, attraverso interviste, testimonianze, ritagli stampa. Nando Mericoni, 'amerecano de Trastevere', è uno dei ruoli più iconici di Sordi.
    Ragazzotto affascinato dal musical, Nando, "strafottente e pasticcione", è innamorato di Kansas City. Jeans e berrettino da baseball, parla un inglese buffo e surreale, sfreccia per le strade di Roma a bordo di una Harley Davidson, è fan di Gene Kelly e Marilyn. Finge di andar matto per mostarda, yogurt e marmellata ma poi li rifila al gatto e al "sorcio" e lui ingolla "maccheroni" a quattro ganasce.
    La maschera di Nando Mericoni, talvolta chiamato Moriconi, nasce in modo spontaneo e da memorie giovanili: "E' figlio di un personaggio che avevo inventato per Un giorno in pretura. Steno mi aveva chiesto di trovargli un carattere da mettere nel suo nuovo film. Mi tornò in mente, allora, quando da ragazzino andavo a fare il bagno nelle marane, c'era un tizio un po' matto che faceva il cowboy con un gran cappellone e nuotava in tutti gli stili, imitando Johnny Weissmuller, il Tarzan dello schermo.
    Noi lo incitavamo, facevamo il tifo", rivelava Sordi. Il ricordo è raccolto nel saggio che inoltre illustra il rapporto tra l'attore e gli Stati Uniti. Nel '55 Sordi va a New York. Dopo la Grande Mela raggiunge il Texas, l'Arizona, il Nevada e ovviamente Kansas City, tanto amata da Nando perché "è il luogo dove l'America è più America, una capitale agricola popolata da allevatori e cowboys", spiegava Sordi.
    Un capitolo del libro si apre con alcune riflessioni di Sordi sugli States: "In America, sapete, tutti vanno dall'avvocato o dallo psicanalista, come qui si va a prendere un caffè. Ogni persona che vuol risolvere le proprie difficoltà finanziarie, d'affari, fisiche, morali, va difilato dall'uno o dall'altro.
    Ecco perché ci sono dei palazzoni gremiti, letteralmente, di studi legali e medici. E poi, tutte quelle macchine che inondano la vita quotidiana e che ti ossessionano. Infili un gettone, spingi un bottone e scappa fuori un mandarino spremuto, un giornale o un piatto di fagiuoli. Manca solo che premi un bottone e viene fuori l'amore confezionato in pacchetto". "Tutto (o quasi) Alberto Sordi" è perfetto per chi vuole conoscere meglio uno dei giganti della commedia italiana, un attore che Steno definì "un'esplosione continua di battute e trovate".
    (ANSA).
   

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