Ha quasi del paradossale, ma nell'epoca in cui si chiede di allargare la famiglia oltre i legami di sangue, quelli di parentela stretta, per farne una questione concettuale, senza dubbio a volte più indissolubile di quella genetica, la letteratura è invasa da storie di famiglie tradizionali. Da una parte senza dubbio pesa la riscoperta dei ruoli femminili nel tessuto sociale, quindi raccontare storie di donne (le nonne) è molto spesso raccontare storie di famiglia, dall'altra forse c'è la tentazione di approdare ad una versione narrativa di fiction cinematografica, o meglio di serie tv, dove il 'long form' è diventato di rigore. In ogni caso si tratta di un successo, perchè non c'è dubbio che le vicende familiari incontrino il favore del pubblico.
Non a caso Netflix ha deciso di riproporre coraggiosamente una nuova versione di quel capolavoro, sulla pagina scritta e sul grande schermo, che è stato il Gattopardo da Tomasi di Lampedusa a Luchino Visconti. La nuova serie con Kim Rossi Stuart nei panni di Don Fabrizio Corbera, Principe di Salina, Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul Nanni (Tancredi) arriverà il 5 marzo, mentre abbiamo visto la fortuna della trasposizione della saga dei Florio, I leoni di Sicilia dai libri di Stefania Auci su Disney+ e Raiplay. Solo per fare qualche esempio dei tanti possibili.
Non sorprende quindi che molti dei libri che stanno per arrivare in libreria siano proprio storie di famiglie, come quello di Nadia Terranova, Quello che so di te, uscito il 14 gennaio per Guanda. "Forse è qui che comincia la storia: mia madre mi inganna, io muoio, lei risorge, Venera sorride.
Comincia con un gruppo di donne che per uscire dall'ombra sono costrette a rubarsi la vita fra loro". Un romanzo familiare, fatto di misteri e silenzi che hanno attraversato le generazioni della memoria, individuale e collettiva, e sulla nostra capacità di attraversarla per immaginare chi siamo, il destino a cui apparteniamo.
La memoria certo di un 'come eravamo' che ci riporta i legami alle origini è certo un fattore fondamentale del recupero delle storie familiari, come ad esempio anche nel romanzo d'esordio di Maria Costanza Boldrini, Gli anni dell'abbondanza, appena uscito per la casa editrice Nord. Qui si parla di un piccolo paese dell'Italia del '900, dove vive un'umile famiglia come tante nella quale però le donne hanno un dono speciale. Donne che si tramandano segreti come in Ogni piccola assenza di Elisabetta Mongardi (Hacca, dal 10 gennaio) e che possono farcela da sole, anche senza padri, mariti, fratelli. Quattro donne della stessa famiglia e la misteriosa eredità che lasciano anche nel libro Le eredi, di Aixa de la Cruz per Fandango (Traduzione di Roberta Arrigoni), nuovo romanzo dell'autrice di Transito in cui quattro nipoti cercano di capire perché la nonna sia stata ritrovata morta nella vasca con le vene tagliate. "Sembra che un suicidio in famiglia confermi ciò che si è sempre sospettato, che la follia corre nei geni, che siamo biblicamente perduti", scrive Cruz, ed è forse questa ricerca di quello che ci portiamo dietro in eredità che affascina nelle storie familiari.
Una storia che nel caso di Giulio Napolitano è entrata nella storia con la S maiuscola, e lui la racconta in Il mondo sulle spalle. Una storia famigliare e politica (Mondadori). Dal padre Giorgio Napolitano, nella sua lunga vita politica, al figlio Giulio, cresciuto seguendo il suo percorso con curiosità e partecipazione. Dalla casa di Monteverde al Quirinale, vivendo da un'angolazione intima e inconsueta i principali tornanti della storia d'Italia dell'ultimo cinquantennio. Famiglia che fa rima con Storia anche quella curda emigrata in Germania che viene raccontata da Fatma Aydemir in Tutti i nostri segreti (per Fazi dall'11 febbraio, traduzione di Teresa Ciuffoletti) incluso nella lista dello Spiegel dei 100 migliori libri tedeschi degli ultimi 100 anni. Oppure quella de Il frutteto di Damasco di Camille Neveux (TRE60) che esce dalla guerra e sogna la libertà nella Siria del regime militare di Hafiz Al-Assad.
Una storia di una famiglia che si allunga dal secondo conflitto mondiale sino al nostro presente, dal nonno Ermes in avanti con un solo destino, è quella di Baracca e burattini du Dario Buzzolan per Mondadori (febbraio). L'Italia del secolo amaro anche in Stelle cadenti, di Laura Marzi (Mondadori. Marzo). Qui siamo nei primi anni Novanta in una città del Nord Italia, dove Ludovica e Edoardo Montella sono i figli adolescenti di Arturo Montella, segretario regionale della Democrazia cristiana che un giorno viene arrestato per "corruzione e finanziamento illecito ai partiti". È lui la stella cadente che dà il titolo al romanzo, ma a precipitare sono anche i due fratelli, convinti di poter avere tutto, di essere destinati a splendere e di colpo costretti a fare i conti con la vergogna e con un primo amore conteso destinato a dividerli.