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Polemiche social, filosofo Caffo rinuncia a Più libri più liberi

Chiara Valerio, ad è oggi incensurato. Parlerò io del suo saggio

Redazione Ansa

   "Ho ritirato oggi stesso la mia partecipazione a @piulibri2024 e ringraziato @slaterpins e @cortinaeditore per il gentile invito. Loro non hanno nessuna colpa: rispettatele, se potete". Lo scrive il filosofo Leonardo Caffo dopo le polemiche online sulla sua partecipazione alla Fiera della piccola e media editoria Più Libri più Liberi.


    "Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose" spiega Caffo sotto processo per maltrattamenti e lesioni alla sua ex compagna.
    "Molto presto si capirà come sono andate le cose; sarà mia cura, qualora mi sia sbagliato, fare un ulteriore passo indietro e smetterla di arrecare ogni disturbo derivante dalla mia sola esistenza in vita. Se posso: non litigate, né tra di voi né con me. Io me ne sono andato, ora ricominciate a parlarle di cose belle: ne abbiamo tutti bisogno. Non shitstorm, non cattiverie inutili: se ho sbagliato pagherò, se non ho sbagliato non pagherà nessun altro. Voglio solo un po' di pace, leggere e scrivere" dice Caffo che doveva tenere una lectio sull'anarchia.
    Non si fa attendere la risposta di Chiara Valerio, curatrice del programma della fiera che è in memoria di Giulia Cecchettin. "Rispetto la decisione di Leonardo Caffo di non partecipare a Più Libri Più Liberi. L'invito rimane valido, e lo spazio disponibile, dunque sarò io stessa, in assenza di Caffo, a parlare di Anarchia, il suo saggio pubblicato dall'editore Raffaello Cortina" dice Valerio. "Questo per tanti motivi e soprattutto perché al tema di quest'anno, La misura del mondo, gli editori hanno risposto proponendo incontri sulle guerre e sulle espressioni dei corpi e dei pensieri. La guerra e l'esclusione di certi corpi rendono impossibile una misura che sia adatta a ciò che è umano" spiega la curatrice del programma. "Riguardo la presunzione di innocenza e il diritto di parola, come dice la Costituzione Italiana Leonardo Caffo è, ad oggi, incensurato. La fiera si chiama Più Libri Più Liberi e il programma, che è online da mercoledì, vive di questa libertà di dialogo e dissenso. Capire e giudicare non sono sinonimi. Lo spazio pubblico, e una fiera lo è, è il luogo dove si discutono temi importanti e controversi come la violenza, la sua diffusione e i suoi metodi". 

 "Ritengo opportuno ritirare immediatamente la mia partecipazione alla fiera Più Libri più Liberi di Roma rispettando tutte le polemiche suscitate dal vostro gentile invito. Pur nutrendo perplessità sui modi, dato che sarei solo venuto a presentare un mio libro, preferisco per carattere non disturbare nessuna e attendere che la giustizia faccia il suo corso" dice Caffo nella lettera di rinuncia formale alla fiera.
    "Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose" spiega il filosofo che è sotto processo per maltrattamenti e lesioni alla sua ex compagna.
    "Sulla presunzione di innocenza ho poco da dire, perché a queste cose pensa la costituzione italiana. Tuttavia credo anche, lavorando con il carcere da tanto tempo, che anche chi sbaglia possa avere diritto di parola. Diritto che io, attualmente incensurato, mi vedo negato: sarà mia cura comunque, ora e sempre, e a prescindere da tutto, non recare nessun danno a questioni fondamentali per il progresso morale di questa nostra società. Buona manifestazione a tutte e tutti, Leonardo Caffo".
   

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