(di Filippo Veltri)
(ANSA) - ROMA, 16 NOV - Mimmo Gangemi, L'atomo inquieto (
Solferino editore, pp.311, euro 18,50)
Mimmo Gangemi ci regala con ''L'atomo inquieto'' (Solferino,
uscito l'11 novembre) uno straordinario romanzo che inquadra la
vita, i tormenti e i percorsi inquieti di un personaggio di cui
si parla da decenni.
E' il fisico Ettore Majorana, scomparso misteriosamente
e sulla cui sorte sono nate decine di leggende, vere o false che
siano, che hanno alimentato tutto un filone anche letterario
(pensiamo solo al romanzo di Leonardo Sciascia). Ma anche un
filone di cronaca che e' stato a lungo legato persino alla
Calabria, con la leggenda di una sua permanenza nella Certosa
di Serra San Bruno.
Uno straccione misterioso che abita in una baracca. Un
incidente. Una notte tra la vita e la morte in cui riemerge il
mistero di un passato inimmaginabile. Perché quell'uomo si è
trovato, per decenni, al centro della storia. È stato un
professore di fisica noto e reputato a Roma, ma scomparso in un
giorno di primavera del 1938, presunto suicida. È stato uno
scienziato al servizio di Hitler, in corsa contro il tempo per
costruire l'arma definitiva, la bomba capace di vincere la
guerra.
È stato un paziente in un sanatorio altoatesino, precario
rifugio per ex nazisti braccati. È stato un tecnico di
laboratorio in Venezuela, dopo essere arrivato in Sud America in
compagnia di Adolf Eichmann. E poi è tornato di nuovo in Italia,
ha attraversato altri luoghi e altre identità, fino a non averne
alcuna se non quella di un disperato che campa di poco e niente
in terra ionica: come a voler espiare, facendosi fantasma in
vita, i troppi errori di troppe reincarnazioni.
Questo e' Ettore Majorana, perché di lui si tratta, e in
quell'unica notte rende in prima persona la sua confessione: una
vicenda di guerre e di intrighi, di amore e di pericolo,
attraverso cui il filo rosso della scienza e del progresso corre
tingendosi, a tratti, di sangue.
Mimmo Gangemi riporta in vita una delle figure più
interessanti ed enigmatiche del Novecento distillando dagli
scarsi indizi e dalle molte congetture sulla sua scomparsa,con
una sontuosa e avvincente narrazione, tipica del Gangemi che ci
ha regalato ineguagliabili pagine di letteratura come la Signora
di Ellis Island, L'acre odore di aglio, Il giudice meschino e Il
popolo di mezzo.
Ancora una volta emerge nitida la sua capacita' di descrizione
dei luoghi, ''quel mare con onde senza forza di assalire la
riva'' o ''quel fruscio che si avverte solo nelle pause dei
rumori del mondo''.
E ancora: un Gangemi che scava nelle fonti come un vero
romanziere storico cui aggiunge, pero', uno stacco di scrittura
facile e coinvolgente.
Gangemi stavolta ci restituisce un Majorana insieme fedele
alla realtà storica e pienamente contemporaneo, nella tensione
estrema tra scienza e morale che percorre la sua vita e nel
dilemma tra dovere e libertà che segna anche il nostro tempo.
(ANSA).
Mimmo Gangemi e i tormenti dell'atomo inquieto
in un romanzo la vita di Ettore Majorana
