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Nel Pozzo delle bambole, il '68 delle tabacchine di Lanciano

in libreria il romanzo di Simona Baldelli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 APR - SIMONA BALDELLI, 'IL POZZO DELLE BAMBOLE' (SELLERIO, PP. 420, EURO 16) Uno dei leitmotiv della letteratura è l'eroe-protagonista senza genitori, orfano o trovatello. Bambini che crescono in orfanotrofio, come Oliver Twist di Dickens. Simona Baldelli nel romanzo 'Il pozzo delle bambole' - edito da Sellerio - si rifà a una tradizione consolidata e mette al centro della storia la piccola Nina, diminutivo di Giovannina:'Nina era stata abbandonata, senza merletti né fronzoli, all'alba del 2 dicembre dell'anno dopo la fine della guerra ed era stata battezzata con quel nome in onore di uno dei santi venerati quel giorno, il beato Giovanni di Ruysbroeck'. In orfanotrofio le cose non sono facili, alla bambina piombano addosso 'sconforto, mortificazione, rabbia', dentro di lei gira un 'gorgo nero' anche perché 'correva una cattiveria sottile per tutto l'istituto'. Nina deve compiere gesti clamorosi perché qualcuno si accorga di lei, per esempio prendere le difese degli altri bambini quando vengono maltrattati senza motivo. In un episodio narrato in modo efficace Nina dà una forchettata sulla mano a una ragazzina che ruba la carne dal piatto di una compagna indifesa. Nina ha un peso sul cuore: 'dovunque guardasse vedeva tristezza, rancore, solitudine. Chissà perché erano stati chiamati al mondo, loro, i poveri bambini che nessuno voleva.
    Esclusi da ogni gioia'.
    Da grande Nina va a lavorare al tabacchificio di Lanciano. La 'fabula' di Nina s'intreccia con le vicende del Sessantotto, è il momento in cui Baldelli dà al romanzo di formazione la direzione dell'affresco storico, si sofferma su una vicenda realmente accaduta, e cioè la 'rivolta' delle tabacchine di Lanciano, donne che per protestare contro i licenziamenti occuparono la fabbrica per quaranta giorni. Il destino di Nina, personaggio che cresce pagina dopo pagina, è legato a doppio filo all'Italia delle lotte sindacali e a quella spensierata dei fotoromanzi, amati dalle ventenni in attesa di 'bucare con gli occhi l'obiettivo'; nel libro c'è inoltre l'Italia della musica leggera, di brani memorabili come 'Azzurro' di Adriano Celentano che Nina canta a un certo punto, felice e speranzosa, mentre sogna un futuro in cui ogni cosa è possibile. Baldelli dà vita a un racconto appassionante, una sorta di album dei ricordi, e il romanzo scorre con grazia, ancorato a una lingua viva e semplice. Simona Baldelli è nata a Pesaro e vive a Roma. Con Sellerio ha pubblicato inoltre 'Vicolo dell'Immaginario' (2019), 'Fiaba di Natale. Il sorprendente viaggio dell'Uomo dell'aria' (2020), 'Alfonsina e la strada' (2021). (ANSA).
   

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