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Rosa Montero, la normalità è essere strani

Sarà a Pordenonelegge con Il pericolo di essere sana di mente

Redazione Ansa

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 18 SET - ROSA MONTERO, IL PERICOLO DI ESSERE SANA DI MENTE (PONTE ALLE GRAZIE, PP 308, EURO 20). Socrate portava sempre gli stessi indumenti, camminava scalzo e ballava da solo. Kafka, oltre a masticare ogni boccone trentadue volte, faceva ginnastica nudo con la finestra aperta e un freddo becco.
    La giovane scrittrice colombiana Amalia Andrade da bambina temeva che le crescessero alberi nel corpo perché aveva ingerito un seme. Che ci fosse un legame tra creatività e una certa stravaganza, Rosa Montero lo pensava fin da bambina. Per tutta la vita hanno girato nella testa della giornalista e scrittrice spagnola i temi a cui ha dedicato il suo ultimo libro 'Il pericolo di essere sana di mente', pubblicato da Ponte alle Grazie, nella traduzione di Bruno Arpaia, con cui è attesa a Pordenonelegge il 19 settembre.
    "La prima frase del libro è: 'ho sempre saputo che dentro la mia testa qualcosa non funzionava bene'. A 16 anni quando ho avuto i miei primi attacchi di panico ho pensato di essere matta e ho continuato a farmi domande. Mi è sempre interessato molto il confine tra quello che consideriamo folle e che chiamiamo sano" racconta all'ANSA Montero.
    Intrecciando l'esperienza personale con la lettura di tanti libri di psicologia, neuroscienze, letteratura e memorie di grandi autori di diverse discipline, Montero esplora il confine tra creatività e sanità mentale. Per capire cosa sia l'ispirazione e quale sia il prezzo da pagare quando ci si muove in questo territorio fa riferimento anche a statistiche e dati. "La cosa più affascinante, almeno per me, è che scrivendo questo libro sono riuscita a trovare delle risposte. Ho scoperto che la normalità non esiste, dipende dalla cultura, dall'epoca, è un costrutto sociale. Uno studio dell'Università di Yale del 2018 sostiene che la normalità è la media statistica fra tutte le innumerevoli posizioni che gli esseri umani hanno difronte a un tema e sappiamo tutti che queste medie statistiche sono assurde.
    Non esiste un uomo o una donna che si attenga alla media statistica in tutti i suoi parametri. Alcuni sono più strani, altri meno, ma tutti divergono in qualcosa. La normalità è essere strani" sottolinea la scrittrice. "La cosa brutta è che fin da piccoli sviluppiamo strategie difensive perché non si notino le nostre differenze. Tutti reprimiamo la nostra vera personalità in qualche modo. Essere differente non è patologico e dobbiamo dirlo ad alta voce. Poi certo ci sono le patologie e le problematiche mentali ma è un altro tema che va portato maggiormente alla luce e ne parlo nel libro". Per l'Oms, spiega Montero, "il 25% degli esseri umani ha avuto, in un momento della propria vita, un problema mentale. Credo che nella realtà siano molti di più".
    Tra le storie che racconta nel libro, l'incontro con Doris Lessing di cui riporta un'intervista per El Pais del 1997 e quella di una donna che per 40 anni ha finto di essere lei. "Ce ne sono alcune che sembrano inventate ma sono reali, altre sono finte. L'indeterminazione fra ciò che è reale in maniera tangibile e ciò che è immaginario riflette la mia idea del mondo. Per me la realtà è inaffidabile, è una specie di telo dipinto che può cadere in qualsiasi momento e in quello che definiamo immaginario c'è molta realtà" dice Montero che ha tatuati sulle braccia la frase di Orazio 'Sapere aude' (Osa conoscere), la formula della relatività di Einstein, una salamandra e piccoli uccelli in volo.
    Di tutti i libri che ha scritto, tra cui La pazza di casa con cui ha vinto il Premio Grinzane Cavour nel 2015, questo "è quello che ha avuto più feedback da parte dei lettori. Dicono che è un libro che li abbraccia, che si sentono meno diversi".
    Ma qual è il confine tra creatività e pazzia? "È una domanda che ci siamo fatti dall'alba dei tempi, la facevano i greci, Aristotele. Tutti gli esperti che ho letto arrivano alla conclusione che la follia non ti rende un artista.
    Noi chiamiamo pazzia i problemi mentali gravi, la psicosi.
    Quando un artista ha un attacco psicotico non solo non lo rende creativo, ma lo distrugge come Holderlin che ha smesso di scrivere poesie o Schumman che ha smesso di comporre".
    Montero adora la scienza, ma Il pericolo di essere sana di mente "non è un saggio scientifico". A gennaio 2025 uscirà in Spagna "l'ultimo romanzo, il quarto, con protagonista Bruna Husky.
    S'intitola Animales difficiles, che poi sono gli uomini" dice.
    (ANSA).
   

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