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Non si uccide il passato, delitti in una Napoli noir

Torna il poliziotto Martino, commissario in pensione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 OTT - LETIZIA VICIDOMINI, NON SI UCCIDE IL PASSATO (MURSIA, PP. 272, EURO 18) - Nuova indagine per il poliziotto in pensione Martino, eroe dei romanzi di Letizia Vicidomini. Stavolta l'ex commissario è alle prese con un omicidio e un cold case. Un colpo in pancia. Un uomo precipita dal balcone, cade all'indietro e si schianta nel vicolo. Chi ha sparato a Giacomo Rinaldi? Rinaldi è un marito violento. Gli investigatori scoprono che ha "frequentazioni pessime e un passato pieno di macchie. Ha sfiorato la galera più volte", l'illegalità il suo pane quotidiano, commercia in armi e munizioni e gestisce un giro di scommesse clandestine.
    A far luce sulla sua morte è il commissario in pensione Andrea Martino che, malgrado i problemi di salute, non si accontenta di fare il nonno, innaffiare le piante e cucinare manicaretti, lui goloso di pasta e fagioli e melanzane a pullastiello. Oltre al giallo Rinaldi, dovrà sbrogliare la matassa di un vecchio caso, riguardante suo nonno nonché omonimo e anch'egli commissario; il nonno intrecciò una relazione con una tale Melina che, prima di morire, ha lasciato un bel po' di pagine di diario. Melina "era stata l'amore segreto e profondo del nonno. La loro storia era nata nella difficile ripresa del dopoguerra, quando essere sopravvissuti al conflitto non era automaticamente un risultato gestibile. Lui l'aveva salvata da un destino allo sbando, e lei gli aveva regalato il cuore, senza calcolo, senza aspettarsi null'altro che l'amore".
    L'assassinio del nonno di Andrea è avvolto nella nebbia fitta: secondo alcuni sarebbe stato freddato da un camorrista con il quale faceva affari, qualcuno aveva messo in giro questa storia però mai confermata: "l'inchiesta non fu mai aperta, ma mia nonna quasi morì di crepacuore. Si può dire che è stata quella la ragione principale per la quale ho deciso di intraprendere la carriera in polizia", racconta il commissario che dovrà ricostruire il puzzle, a distanza di anni. I personaggi del romanzo si muovono in una Napoli bella e tormentata, una città 'sporcata dal male' ma il capoluogo campano, come scriveva anche Anna Maria Ortese citata in esergo, gode "d'infinite risorse nella sua grazia naturale". (ANSA).
   

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