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Lorenzo Marone, nel nuovo romanzo torna l'iconico Cesare

Il vegliardo Annunziata tra rimpianti e speranze

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 NOV - LORENZO MARONE, LA VITA A VOLTE CAPITA (FELTRINELLI, PP. 320, EURO 19) 'La vita a volte capita', romanzo uscito per Feltrinelli, segna il ritorno di Cesare Annunziata, iconico personaggio nato dalla fantasia di Lorenzo Marone. Il vecchietto Cesare è apparso per la prima volta ne 'La tentazione di essere felici' (2015), bestseller e opera prima dello scrittore partenopeo. Annunziata è un anziano brontolone, insofferente, infelice, pieno di rimpianti: "In fondo due sono le possibilità: o trovi il coraggio per cambiare in meglio la tua vita, o ti sforzi di riconoscere il meglio in quella che hai già. Io non ho fatto nessuna delle due cose", si rammarica il vegliardo nel capitolo intitolato 'Rimuginio'.
    Stavolta troviamo Annunziata con più anni sulle spalle e problemi di salute, ha avuto un infarto ed è in cura da un geriatra: "A una certa ora della notte mi vengono i crampi ai piedi e devo muovere le gambe per far passare il dolore", inoltre "l'esofago brucia e in gola mi sembra d'avere un groppo". Considera la sua vita "un eterno proposito" e confessa :"Ogni notte mi stendo in un cimitero di ricordi, e mi sento derubato, quando arrivano, mi sfilano tra le mani gli anni passati, i giorni che non m'appartengono più". A rendere i suoi pensieri più lievi sarà una ragazza incontrata al parco, una giovane di nome Iris, dallo sguardo fragile. È l'inizio di una tenera amicizia.
    "Devo molto a Cesare Annunziata e al suo mondo", commenta Marone nei ringraziamenti. "In questo lasso di tempo non ho mai pensato di tornare a Cesare, nonostante in molti me lo chiedessero", prosegue. "Dopo la pandemia, però, ho cominciato a sentire una vocina dentro che mi diceva che dovevo servirmi ancora di lui per parlare, stavolta sì, di vecchiaia, e del tempo che, ahimè, scorre troppo in fretta. E così ho ripreso, e ho raccontato quello che volevo raccontare: la genitorialità innanzitutto, e l'enorme solitudine che circonda ognuno di noi, giovani e anziani di questa epoca che corre veloce", spiega. Marone dedica questo libro al figlio: "Questa storia è per te, amore mio, e qua resterà, per sempre, per aiutarti, spero, nel cammino, a non adagiarti un domani, a non dare le cose e le persone per scontate, per spingerti a continuare a meravigliarti, a ricercare l'amore e la bellezza, per vivere senza paura", scrive ancora nei ringraziamenti. (ANSA).
   

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