Libri

Le poesie di Gabriella Gagliardi per 'resistere alla vita'

'L'osare della poesia'. 'Distrazioni', Les Flaneurs Edizioni

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 GIU - GABRIELLA GAGLIARDI, DISTRAZIONI (LES FLANEURS EDIZIONI, PP 76, 10 EURO). Raccontare la propria vita, rivivere ricordi e tormenti, superare la malattia e continuare a resistere. Il tutto attraverso la poesia. La poesia considerata come medicina e come dono di se stessi agli altri. È questo l'obiettivo che Gabriella Gagliardi, poetessa e insegnante di filosofia, tenta di perseguire con il suo libro 'Distrazioni', pubblicato da 'Les Flaneurs Edizioni'. Un libro che nasce, come racconta l'autrice nella prefazione, dal ritrovamento fortuito di alcuni versi che aveva composto nei mille momenti del quotidiano, negli infiniti spazi che si creano tra sentimenti ed emozioni. E sulle prime è indecisa sul da farsi perché, come dice Umberto Eco, in questi casi meglio gettare tutto subito, versi lontani nel tempo si troverebbero orrendi. Invece, Gabriella Gagliardi decide di 'trasgredire', di non ascoltare la raccomandazione e di lasciarsi trasportare dall' "osare della poesia". Così, non solo resuscita i versi di un tempo, ma ne compone altri, fino all'ottobre del 2023.
    Per raccontare almeno 20 anni della sua esistenza: dal rapporto completamente trasformato con la sorella, all'amore per suo nipote Luca paragonato ad un "novello Telemaco"; dalla malattia vissuta con forza e determinazione come momento di crescita, alla sua passione per la filosofia, considerata, insieme alla poesia, un motivo per andare avanti e continuare a lottare.
    Perché la vita, sottolinea nel racconto dal titolo 'Il mito di Dioniso bambino' che accompagna le poesie, "non si arrende. Ha una forza sovversiva". E perché "la sofferenza è rivoluzionaria, purtroppo necessaria, ma alla fine costruttiva". In questo piccolo-grande libro di poesie riviviamo insieme a lei, tra le altre, la figura della madre vista come "una santa", come una grande ascoltatrice e come un' "ostrica" dalla quale diventa difficile staccarsi; quella del suo amico-fratello professore di filosofia morto prematuramente; la forza che l'ha portata a vincere da sola il male che un giorno è entrato nella sua esistenza ("...perché avevo bisogno di un aiuto per non sentirmi sola. Ma non ho trovato nessuno eppure ce l'ho fatta..."). Alla fine, insomma, Gabriella Gagliardi, si dice contenta di aver messo in un angolo, almeno per un breve periodo, il suo grande progetto di scrivere un saggio su Pico della Mirandola, per 'confessarci' alcune delle sue poesie che, "come minuscoli tondini variegati, coriandoli di carta macerata cadono sbriciolati racchiusi in un pugnetto di calore...". (ANSA).
   

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