(ANSA) - BOLOGNA, 06 MAR - Servono più libri a disposizione
di educatori e piccoli nei nidi per contrastare le
diseguaglianze, specie nelle aree più fragili del Paese. Il 70%
degli educatori che operano nei nidi in aree disagiate della
Lombardia e delle province piemontesi di Novara e
Verbania-Cusio-Ossola dichiara di essere costretto a portarsi i
libri utilizzati nei giochi e nelle attività formative con i
bambini da casa.
I dati documentano i primi esiti dell'iniziativa, che ha il
supporto dell'Osservatorio bibliografico Nati per Leggere,
dell'Università di Bologna e della Bologna Children's Bookfair.
I libri presenti nei 250 nidi sono passati, grazie al progetto,
da 11.238 (stima) a 16.417, con una crescita percentuale del
46,6%. Nel 66,3% dei casi sono stati usati per raccontare
storie, nel 40,1% per permettere ai bambini 0-3 anni di prendere
confidenza con l'oggetto libro, per il 35,4% per imparare a
riconoscere persone, animali, cose, per il 25,6% per associare
le parole al loro significato/concetto, per il 19,2% per vedere
le illustrazioni (erano possibili massimo due risposte). (ANSA).
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